Attilio Dedoni dei Riformatori: il centrosinistra all'assalto delle Asl

Attilio Dedoni
  “La richiesta avanzata dall’on. Cani di commissariare la Asl di Carbonia, lungi dall’avere l’autorevolezza che ci si aspetterebbe da chi è chiamato a rappresentare i sardi nel Parlamento nazionale, rivela gli appetiti (neanche tanto) nascosti che si nutrono verso la sanità isolana: ora che il centrosinistra è riuscito a conquistare il governo della Regione, c’è voglia di commissariamento, si mira a mettere le mani sul malloppo”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, replicando alle dichiarazioni del deputato del Partito Democratico, Emanuele Cani, che ha chiesto alla Giunta regionale il commissariamento dell’Azienda sanitaria locale n. 7.

   “Non è la prima volta, dall’inizio della legislatura, che trapelano le manovre in corso nella maggioranza per cercare di impadronirsi del settore più ricco del bilancio regionale, quello che impegna la quota più ampia di risorse e che da sempre viene usato per raccogliere consensi, soprattutto in campagna elettorale”, sottolinea Dedoni. “Abbiamo già assistito a dichiarazioni pubbliche e alla presentazione di atti consiliari indirizzati in tal senso: da parte delle diverse forze politiche del centrosinistra è scattato l’assalto alla diligenza e nessuno vuole essere lasciato indietro”.

  “Altro che innovazione e cambiamento, qui si vuole tornare alla spartizione dei posti di sottogoverno, a dividersi il potere che si annida nelle pieghe della cattiva burocrazia”, conclude il capogruppo. “Speravamo che con la giunta Pigliaru e con la maggioranza che la sostiene, nel reciproco rispetto dei ruoli, si potesse aprire un dialogo leale sulla riforma del sistema sanitario, magari a partire dalla proposta di legge presentata dai Riformatori nella scorsa legislatura, esitata dalla commissione competente e mai arrivata in Aula. I primi segnali, però, sono fortemente negativi: l’impressione è che si voglia continuare a gestire la sanità come un feudo e non come un servizio fondamentale per i cittadini”.