A Cagliari, il dibattito politico si accende attorno al progetto di un parco eolico off-shore denominato "Sardegna 2", che prevede l’installazione di 55 aerogeneratori nel Golfo della città. Il centrodestra, rappresentato dai consiglieri comunali di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha alzato un muro contro l’iniziativa, sostenendo che essa rappresenti una minaccia per il patrimonio naturale e turistico dell’isola.
Alessandra Zedda, consigliera comunale della Lega, ha dichiarato: “Il nostro NO alle pale eoliche nel mare della Sardegna! Tuteliamo e difendiamo la nostra terra e il nostro mare dagli assalti infrastrutturali energetici meramente speculativi che deturpano la nostra natura e annientano le bellezze della Sardegna.” Zedda, insieme ai colleghi Ferdinando Secchi (Lega-Anima di Sardegna), Edoardo Tocco e Roberta Sulis (Forza Italia), e Roberta Loi (Fratelli d'Italia), ha presentato un ordine del giorno che sarà discusso a settembre in Consiglio comunale, con l’obiettivo di bloccare il progetto.
Il parco eolico off-shore "Sardegna 2", che ha una potenza complessiva di 825 MW, prevede non solo l’installazione di aerogeneratori galleggianti ancorati al fondale marino, ma anche la costruzione di opere di connessione alla rete di trasmissione nazionale.
Queste includono cavidotti subacquei e terrestri che attraverseranno vari comuni della provincia di Cagliari, sollevando preoccupazioni non solo per l'impatto ambientale, ma anche per quello sul paesaggio e sulla fauna locale.
“La concessione di questo progetto è un attacco frontale al nostro ambiente e alla nostra economia,” hanno affermato i consiglieri di minoranza, sottolineando come il parco eolico rischi di compromettere non solo il paesaggio e l’ambiente, ma anche il turismo, la pesca e l’avifauna. Uno degli aspetti più critici è l’impatto che le pale potrebbero avere sulla fauna marina e sulle rotte migratorie degli uccelli tra Europa e Africa, come si legge nel documento presentato dall’opposizione: "Il complesso delle pale può essere confuso dall'avifauna migrante come una o più isole, richiamando gli uccelli e mettendoli a rischio."
Il progetto prevede anche l'apertura di un cantiere al porto canale di Cagliari, con il posizionamento di cavi sottomarini e opere connesse che, secondo l'opposizione, necessitano di una valutazione più approfondita. “È essenziale che la Regione Sardegna prenda una posizione chiara e decisa in difesa del nostro territorio,” hanno concluso i consiglieri, suggerendo anche l’istituzione di un’Agenzia regionale dell’Energia che possa meglio gestire e regolamentare le iniziative energetiche sul territorio.