Il Popolo della Famiglia scende in campo con forza contro l'eolico selvaggio e la speculazione energetica che stanno dilagando in Sardegna. In una nota accorata, Barbara Figus, coordinatrice regionale del PDF Sardegna, ha denunciato ciò che sta accadendo come un'ingiustizia di proporzioni inaudite. "Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni è di una gravità inaudita," ha affermato Figus, puntando il dito contro la devastazione del territorio sardo operata da multinazionali a caccia di profitti facili.
La Figus ha sottolineato come i terreni e il paesaggio sardi siano saccheggiati da trivellazioni e pale eoliche che possono raggiungere altezze impressionanti di 280 metri. Un business sporco dal quale i sardi, sostiene, non trarranno alcun beneficio. "E tutto questo – prosegue Figus – davanti agli occhi atterriti di noi sardi, ma soprattutto davanti all’inerzia e al gravissimo silenzio del governo e delle istituzioni, in particolare della neogovernatrice Todde."
La moratoria proposta dalla presidente Alessandra Todde, che include un piano per l'individuazione delle aree idonee, è stata liquidata dalla Figus come un mero "contentino".
Secondo lei, non offre alcuna reale protezione contro gli impianti già autorizzati, che continuano a essere realizzati. Figus ha anche espresso preoccupazione per il silenzio del Ministero dell'Ambiente di fronte a progetti vicini a siti patrimonio dell'Unesco, come la reggia nuragica di Barumini e Saccargia, e ha sollevato dubbi sugli interessi personali della Todde nelle società multinazionali coinvolte nelle trivellazioni.
In un appello accorato, Figus ha espresso solidarietà verso i contadini sardi che si rifiutano di vendere i loro terreni e che sono stati espropriati. "Diciamo loro: tenete duro!" ha esclamato, criticando la cosiddetta transizione energetica che giustifica, a suo dire, un saccheggio del territorio in nome del "green".
Il Popolo della Famiglia ha ringraziato i comitati e le associazioni che lottano da anni per la tutela del territorio e ha annunciato il lancio di una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta da alcuni sindaci della Barbagia. "Dal cuore della nostra terra arriva un’iniziativa concreta, che appoggeremo in ogni modo possibile," ha dichiarato Figus.
In chiusura, la Figus ha paventato la possibilità di un esposto contro i politici responsabili del "grave silenzio e nessuna azione concreta" per fermare questo scempio. "Sarà davvero troppo tardi," ha ammonito, se non si interverrà con decisione e rapidità.