Martedì 4 Giugno 2024 si è svolto l’incontro che Orizzonte Comune, in vista delle prossime elezioni
comunali, ha organizzato, invitando le associazioni di arte e cultura nonché una parte di
cittadinanza, per confrontarsi sul tema delle “Attività culturali di spettacolo a Cagliari”. Lo scopo di
questa riunione, è stato accogliere proposte, da più parti, per la valorizzazione del territorio dal
punto di vista sociale e portare alla luce eventuali problematiche che Orizzonte Comune, nella
persona di Marzia Cilloccu, già consigliera uscente, si propone di affrontare e risolvere insieme,
qualora torni ad essere maggioranza in consiglio comunale.
Nel corso di questo incontro, ci si è soffermati sulla gestione della cultura, dell’arte e dello
spettacolo, sia nell’ambito cittadino che della città metropolitana, con interventi di vari
rappresentanti delle associazioni che animano, con varie iniziative da anni, la scena cagliaritana.
Si
sono affrontati il problema della attuale mancanza di luoghi dove portare avanti queste
manifestazioni, essendo che molti luoghi di interesse sono stati chiusi contemporaneamente,
provando i cittadini di aggregazione, un problema pressante, acutizzato anche dal fatto che, come
più spesso ribadito durante questa serata, i fondi che finora sono stati esigui e destinati forse ad
altro, ora ci sarebbero anche, l’importante sarebbe spenderli bene, con progetti ragionati e
organizzati di concerto, con una collaborazione fattiva tra le associazioni, gli operatorio di settore
e naturalmente il comune che, assicura la Cilloccu, tornerebbe ad essere parte attiva nella
collaborazione con chi organizza gli eventi, per i quali, a volte, la comunicazione, probabilmente
distorta ha fatto più male che bene. Si è discusso anche della ricettività in termini di servizi, che
sempre dovrebbero andare di pari passo insieme alle attività in oggetto. Se c’è una certezza che è
stata ribadita in queste due ore di confronto, è che i fondi ci sono e sembrerebbe che ne
arriveranno anche altri, la domanda che quindi ha interessato tutti è: “Come spenderli?” Altra
domanda, non meno importante che ci si è posti riguarda quali spazi siano oggi a disposizione e
quali ci saranno per ospitare questi eventi. Dopo la stretta che col covid ha messo in ginocchio
tutto il settore, e non solo quello, mettendo in condizione di non lavorare tanta gente, oggi ancora
di più, le associazioni di settore tengono a ribadire come in termini di importanza, cultura, arte e
spettacolo, non possono essere considerati residuali, questo tipo di attività aggregative può
potenzialmente impedire ai giovani di prendere cattive strade, impiegandoli ed appassionandoli a
qualcosa che favorisce la loro creatività e li arricchisce interiormente.
Qualche numero è stato
infine dato, solo a Cagliari il settore genera 12 milioni di stipendi, ma è fragilissimo, si sono viste
attività andare in difficoltà quando invece andrebbero preservate portando una programmazione
e una progettazione serie, fatte da dei professionisti. Si è discusso anche dei finanziamenti, ed è
emerso come ci siano associazioni che pur essendo idonee non beneficiano più dei finanziamenti,
e di come la burocrazia non aiuti con la rendicontazione, di come prima c’era la riduzione al 50%
all’ufficio tributi, per la tassa di affissione, cosa che da quest’anno sembra non esserci più e di
come uno spazio culturale privato ma aperto al pubblico non sia giusto paghi la stessa Tari di un
negozio che fa commercio, non ultimo per importanza, anche il problema dell’attuale degrado nei
pressi e nelle vicinanze dei luoghi pubblici una volta adibiti ad essere aperti al pubblico, con la
presenza dei turisti, che cartolina diamo della nostra città a chi viene a vederla? Infine la sicurezza,
sia dei luoghi che sono tuttora aperti (pochi) sia di quelli che, rimasti chiusi a lungo, sicuramente
dovranno essere messi in sicurezza e manutenuti.
Marzia Cilloccu, che, lo ricordo, appoggia il
candidato sindaco Massimo Zedda, nel suo discorso finale ribadisce come, insieme alla Regione,
che ora può ascoltare, si potrà ragionare insieme agli operatori di settore di tutte le problematiche
che ne ostacolano il lavoro mentre per gli spazi si dovrà capire quali riqualificare e rendere fruibili
per primi, chi li richiederà e per quali progetti.
C’è sicuramente tanto da fare per far rifiorire Cagliari, ma cominciare dialogando sui problemi e
proposte, è già un primo passo per risolvere le criticità di una città ancora adesso in balia di
cantieri aperti dei quali non sembra vedersi la fine.