Todde e l’eolico: Quando il governo diventa il capro espiatorio

Alessandra Todde
  Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, ha recentemente espresso un profondo malcontento riguardo alla bozza di decreto governativo sulle aree idonee per l'installazione di impianti eolici.

  La Todde ha dichiarato di sentirsi "presa in giro" dal governo, sottolineando come il decreto non tenga conto delle osservazioni presentate dalla Regione. E qui, cari lettori, si manifesta l'ennesimo spettacolo di teatrino politico. Una presidente regionale che, anziché affrontare il problema con pragmatismo e soluzioni concrete, preferisce lamentarsi pubblicamente come se fosse al bar con gli amici.

  Si parla di "speculatori delle rinnovabili" come se fossero pirati moderni, dimenticando che l'energia eolica è una delle poche strade percorribili per un futuro sostenibile. Todde promette di accelerare sulla moratoria che vieterebbe per 18 mesi l'installazione di nuovi impianti. Ma è davvero questa la soluzione? Bloccare ogni progresso e lasciare che il tempo scorra senza un piano concreto? Invece di lanciare accuse generiche e di evocare spettri di speculazione, la presidente dovrebbe lavorare per integrare le energie rinnovabili nel rispetto del territorio, trovando un equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale. 

  Ma si sa, fare la vittima è sempre più facile che governare con responsabilità. Le dichiarazioni di Todde, più che una strategia politica, sembrano uno sfogo personale poco professionale e decisamente poco utile per i cittadini sardi. Chiediamo meno parole e più fatti concreti.