Il campo largo di Alghero diventa larghissimo: Il ritorno della copatza dei granelli

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  Sarà anche una splendida vista quella di Alghero, ma la politica locale di questi giorni ha tutto l'aspetto di una copatza dei granelli, quel pasticcio caotico che si forma quando troppi ingredienti si mischiano senza un ordine logico. 

  E così, nel gran teatro delle elezioni comunali, assistiamo all'ultima trovata: i centristi di Francesco Marinaro hanno deciso di tuffarsi nel cosiddetto "Campo Largo", ormai non tanto largo quanto larghissimo, sosterranno il candidato del centrosinistra Raimondo Cacciotto. Fino a ieri, ci si poteva aspettare la formazione di un polo centrista, forse qualcosa di più coerente e moderato, sotto la guida di Marinaro come candidato a sindaco. Ma invece, a pochi giorni dalle chiusure delle liste, ecco che i centristi e le liste civiche, prima riottose, ora confluiranno, salvo ripensamenti, nel campo del centrosinistra, in una sorta di balletto politico che ha dell'incredibile. 

  Secondo la "Nuova Sardegna", i Riformatori Algheresi, Noi con Alghero e Sardegna al Centro 20Venti di Antonello Peru, ora si schiereranno tutti dietro il vessillo di Cacciotto. Una compagnia che trasforma il Campo Largo in un vero e proprio Campo Slargato, una copatza di forze che sembra più preoccupata di racimolare voti che di presentare un progetto politico coeso e credibile. 

 Torna il sereno dunque nella politica algherese direbbe qualcuno. Ma quali cieli sereni possono esserci quando si mescolano acqua e olio solo per convenienza elettorale? Quello che si sta profilando all'orizzonte è piuttosto un temporale, dove i fulmini potrebbero colpire proprio coloro che hanno tessuto questa tela di ragno. E non si tratta solo di un compromesso politico. È la dimostrazione di come la politica spesso diventi un gioco di potere, dove le ideologie e i principi vengono sacrificati sull'altare delle alleanze più improbabili.

  Con questa manovra, il Campo Larghissimo cerca di azzerare il gap con il centrodestra, contando su quei fatidici 3500 voti che ad Alghero possono significare la vittoria o la sconfitta. Ma a quale costo? Quello della coerenza e della fiducia pubblica? Certo, la politica è anche l'arte del possibile, e a volte del compromesso, ma quando il compromesso diventa una copatza di interessi contrapposti, allora si rischia di perdere l'anima della politica stessa. A quel punto, ci si può chiedere: vale la pena di vincere a costo di perdere se stessi? Ad Alghero, il Campo Larghissimo potrebbe rivelarsi un esercizio di equilibrismo politico tanto audace quanto pericoloso. I cittadini osservano, forse con una mano sulla bocca per nascondere il disappunto, forse con l'altra pronta a scrivere sulla scheda elettorale un verdetto che, si spera, possa risvegliare le coscienze di chi si è dimenticato che la politica dovrebbe essere, prima di tutto, servizio alla comunità.