Tanti nomi, poche certezze

Stallo alla messicana nel Campo Largo ad Alghero: Sinistra cercasi

Tutti in pellegrinaggio al Calabona

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  In quel di Alghero, il Campo Largo vive il suo "stallo alla messicana". La danza dei candidati a Sindaco si protrae, in una girandola di veti incrociati e scelte rimandate che sembrerebbe far gola a uno sceneggiatore di telenovelas politiche piuttosto che alla pragmatica politica locale. 

  Il teatrino si arricchisce di pathos in vista dell'ultimo atto al Calabona, trasformato in sancta sanctorum dai vertici politici dissidenti dove si deve partorire il nome che manca. Si dice che ci sia un candidato "scontato", Raimondo Cacciotto, ma è chiaro che scontato non è più sinonimo di scelto. 

  Gianni Cherchi, Francesco Marinaro, Francesco Sasso, Salvatore Deriu, Mario Salis, tutti nomi che danzano attorno a un falò di ambizioni e tatticismi. La domanda sorge spontanea: si tratta forse di un catalogo di pretendenti dove nessuno ha ancora trovato l'anello giusto per la sposa capricciosa che è la poltrona del primo cittadino? 

  Il Campo Largo, ormai larghissimo, assomiglia sempre di più a un ring dove ognuno sferra pugni verso ombre che si ritraggono, a destra Marco Tedde attende e apre le porte a tutti. Il centrodestra potrebbe non essere unito, ma almeno ha un nome da mettere su un manifesto. A sinistra, invece, è un turbinio di possibili e impossibili, di "potrei" e "vorrei".

  Il M5S osserva da lontano, strategico e defilato, come un pescatore che attende che il pesce abbocchi, mentre il resto della sinistra gioca a una partita di poker con le carte segnate. Si prepara un'uscita che promette di essere in grande stile, ma finora, ciò che abbonda non è stile, ma confusione. E allora domani, quando le porte del Calabona si chiuderanno, forse, dopo una maratona di discorsi e trattative, si deciderà chi sarà il cavaliere che tenterà di conquistare il castello, o meglio, la casa comunale. 

  La domanda resta: sarà il nome giusto o solo l'ultimo rimasto dopo che tutti gli altri si sono dati alla macchia? Sarà questo l'esito di una politica che somiglia sempre più a un gioco di specchi e a una cacofonia di voci dove manca, drammaticamente, un coro armonioso? Restiamo in attesa di capire chi riuscirà a tagliare il traguardo in questo singolare derby, con la speranza che il vincitore sappia davvero cosa fare una volta che avrà preso il timone.