Incontro Todde-PD: Accordi e nomine nell'aria di Pasqua

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  In quella che ormai sembra l'ultima tappa di queste ultime elezioni regionali sarde, il dibattito tra la presidente Alessandra Todde e il PD di oggi, 28 marzo, si è concluso con un accordo. Dopo oltre un'ora di confronto è stata raggiunta un'intesa per la formazione della Giunta in quel di Cagliari. 

  Eccoci dunque al dunque: la ripartizione delle poltrone, quel momento tanto atteso in cui si scopre chi ha barattato cosa per ottenere il proprio piccolo frammento di potere. Il PD, forse nel tentativo di dimostrare che la tradizione non muore mai, si aggiudica tre assessorati più la presidenza del Consiglio regionale.

  I Cinque Stelle, quei rivoluzionari ormai assuefatti alle logiche di palazzo, si accontentano di due assessorati, forse rassegnati al fatto che il cambiamento promesso è più arduo da realizzare di quanto pensassero. In questo puzzle di potere, non mancano le quote rosa, verdi, rosse e di qualsiasi altro colore politico possa venire in mente, con un assessorato a testa per RossoVerdi, Uniti, Orizzonte Comune, Progressisti e Sinistra futura. La vicepresidenza della Regione, come una ciliegina sulla torta di un pasticcio ben congegnato, completa l'opera. 

  E mentre la Todde promette i nomi dei dodici fortunati assessori subito dopo le festività pasquali, uno non può fare a meno di chiedersi se questo sia il classico esempio di quella politica di lottizzazione che tanto critichiamo ma che, a quanto pare, non riusciamo a lasciarci alle spalle. Un gioco delle parti che sembra ripetersi ad ogni livello di governo, dalla piccola comunità fino alle sfere più alte, in un loop infinito di promesse, compromessi e, perché no, qualche volta, di genuina volontà di fare il bene comune. Ma, in fondo, chi siamo noi per giudicare? Dopotutto in politica, gli spettatori possono solo osservare e commentare, sperando che tra un atto e l'altro, qualcuno sul palco ricordi veramente a chi appartiene il teatro.