Scacchiere politico sardo in fermento: Mossa dopo mossa verso un autunno bollente

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Dopo una pausa estiva che più che un momento di riflessione sembrava un'estensione della solita paralisi, il Consiglio regionale ritorna in scena. E in quale modo? Ritrovandosi esattamente dove si era interrotto: un rinvio già visto e rivisto del collegato finanziario, ancora bloccato da questioni urbanistiche. Un déjà vu che stanca. La giunta propone un emendamento sull'edilizia. Ma ci chiediamo: riuscirà a superare l'esame dei vari organismi e associazioni? E poi, c'è il tema dell'edilizia vicino al mare - un punto controverso che suscita interrogativi sulla tutela del paesaggio sardo. Mentre tutti sono immersi in questi dibattiti, la giunta cerca di avanzare con un assestamento di bilancio. Una manovra che Fasolino definisce come la "vera" manovra di fine legislatura. Ma quanto di vero c'è in tutto questo? Ma il vero argomento di discussione, quello che fa sussurrare tutti nei corridoi, sono le imminenti elezioni regionali. Solinas, l'uomo del momento, sembra non temere nulla, sostenuto da Salvini. Ma le tensioni interne si avvertono, e le alleanze sembrano più fragili di quanto appaiano. Nel caos di questo scacchiere politico, il nome di Truzzu emerge come una possibile pedina da spostare sul tavolo. Ma è solo uno dei tanti nomi in un gioco in cui le regole cambiano di giorno in giorno. Il centrosinistra? Una coalizione di sigle, più simile a un puzzle con pezzi mancanti che a un fronte unito. E mentre alcuni sognano primarie come soluzione, altri si perdono in discussioni infinite. Infine, c'è il M5S. Un partito che sembra aver perso la bussola, diviso tra visioni contrastanti e ruoli incerti. In tutto questo, a pochi mesi dalle elezioni, l'unico dato certo è l'incertezza. Un autunno caldo ci attende, e speriamo solo che porti con sé decisioni e non ulteriori rinvii.