Il Coordinamento Precari Scuola Sardegna manifesterà in Piazza
Castello a Sassari il 4 giugno 2020 alle ore 17.00 contro la politica
inadeguata del Ministero della Pubblica Istruzione che getterà la
scuola nel caos e rischia di sostituire migliaia di insegnanti precari
Sardi con insegnanti provenienti da altre regioni d’Italia.
Accorpamenti di classi a settembre, alla faccia del Covid-19! L’anno
scolastico in arrivo non sarà semplice. Dovremo fare i conti con il
Covid-19, col distanziamento sociale e con le disposizioni del
comitato tecnico-scientifico del Governo. L’unico che sembra non
averlo capito è proprio il Ministero che con la nota n. 487, emanata
ad aprile, porta il numero minimo di studenti per classe a ben 22.
Questo causerà accorpamenti di classi sino anche a 33 alunni.
Passeremo da “classi pollaio” a “classi lazzaretto” dato che non
esiste alcuna scuola che disponga di aule abbastanza grandi per
garantire il distanziamento sociale. I Dirigenti Scolastici dovranno
buttare giù le pareti?
Ci saremmo aspettati provvedimenti adeguati
alla situazione e presi in tempo utile, invece abbiamo solo punti di
domanda.
Concorso straordinario e “Call Veloce”, a settembre “supplentite” ed
esodo per i precari sardi. Partiamo da una considerazione pratica:
nessun concorso scuola in Italia si è mai concluso prima di tre anni
dal suo inizio. La macchina dei concorsi è lenta e farraginosa e non è
in grado di garantire insegnanti di ruolo in cattedra a settembre. I
sindacati hanno cercato di far capire questo alla Ministra proponendo
di assumere i precari che da anni tengono aperte le scuole
direttamente dalle graduatorie per le supplenze. Piuttosto che
accettare il suggerimento dei sindacati il Ministero preferisce
attuare la famigerata “Call Veloce”, una nuova norma che porterà alla
graduale sostituzione dei 5000 insegnanti precari Sardi con insegnanti
provenienti da altre regioni d’Italia. La “Call Veloce” è la
ciliegina sulla torta della decennale discriminazione della Sardegna.
A causa della mancanza di percorsi abilitanti gli insegnanti precari
Sardi hanno avuto scarse possibilità di ottenere il titolo, trovandosi
esclusi dalla maggior parte dei concorsi. Inoltre, il numero di posti
per i concorsi nell’Isola è sempre stato esiguo. Oggi quei posti per i
quali i Sardi non hanno mai potuto concorrere, ma che costituiscono la
fonte di reddito per 5000 famiglie, potrebbero essere assegnati a
colleghi di altre regioni che invece hanno potuto fare il concorso nel
proprio territorio. I docenti da mattere in cattedra settembre ci sono
e siamo noi, i precari sardiI. Non c’è bisogno di chiamare docenti da
altre regioni d’Italia.
Emergenza sostegno: la Sardegna Cenerentola d’Italia. Il prossimo
concorso straordinario prevede solo 111 posti per insegnanti di
sostegno in Sardegna a fronte di 3000 posti affidati a docenti precari
senza specializzazione. I 3000 precari Sardi del sostegno non potranno
neanche sperare di vincere il concorso per la loro materia di
insegnamento poiché il Ministero ha deciso che il servizio prestato
sul sostegno vale zero ai fini dei concorsi su posto comune.
E così
gli alunni con disabilità anche il prossimo anno cambieranno supplente
e i precari resteranno tali, ma sempre pronti per essere sfruttati per
garantire l’inclusione senza avere alcun diritto a partecipare al
concorso o al corso di specializzazione per il sostegno. Sarebbero
queste le risposte del Ministero alle esigenze del sistema scolastico?
Mai come da quest’anno la continuità didattica sarà importante. I
nostri alunni stanno concludendo l’anno scolastico corrente con la
Didattica a Distanza (DaD), anche se l’intero sistema scolastico ha
fatto del proprio meglio, ci saranno apprendimenti da recuperare, ma
soprattutto bisognerà accompagnare i ragazzi che non sono stati
raggiunti dalla DaD nel rimettersi in pari. In Sardegna gli studenti
non raggiunti dalla DaD sono stati 50.000 (un quarto del totale).
Per
garantire loro un recupero delle competenze sarà necessario
programmare la didattica nel lungo periodo e questo non può
prescindere dalla possibilità di avere lo stesso docente nel tempo a
partire da settembre. Questo può essere garantito solo assumendo i
precari direttamente dalle graduatorie per le supplenze.
Invitiamo anche le famiglie a raggiungerci in Piazza Castello per
dire: “Mai più DaD! Evviva la scuola in presenza!” Inorridiamo infatti
davanti alle affermazioni dei tecnici del Ministero che parlano di
scuola ibrida e di DaD a settembre. La scuola è fatta da persone, a
scuola si cresce, si impara a stare al mondo, non davanti a un PC!