“Abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare al Presidente del
Consiglio e al Ministro dell’Economia per fare chiarezza immediata
sulla questione degli swap in dollari attivati il 18 marzo dalla Bce.
Si tratta di debito in valuta americana che la Bce contrae per
garantire liquidità a quelle banche europee che possiedono
obbligazioni denominate in dollari. In questa fase il mercato
interbancario è ovviamente congelato e senza un intervento del genere
molte banche dell’Europa del Nord rischierebbero di andare gambe
all’aria, a partire da alcune banche tedesche e olandesi molto esposte
in derivati e titoli speculativi.
In un’ottica di condivisione dei
rischi a livello europeo è accettabile che tutte le banche centrali
nazionali, guidate dalla Bce, si impegnino in operazioni del genere
per garantire la solvibilità degli istituti bancari in tutto il
continente, ma dato che la corte costituzionale tedesca è sempre stata
molto netta nell’impedire la stessa condivisione per quanto riguarda
gli acquisti di debito pubblico dei singoli Stati, non ci sembra
corretto lasciar passare l’ennesimo favore a esclusivo beneficio della
Germania e di pochi altri.
La questione è semplice: o si elimina
definitivamente e senza ambiguità (che ancora permangono) il vincolo
del capital key sui titoli di Stato, che impone alla Bce di acquistare
titoli pubblici degli Stati non oltre la quota che essi possiedono nel
suo capitale, oppure va introdotto il capital key anche sugli swap in
dollari, per impedire che la Banca d’Italia, ad esempio, contragga
debiti in dollari che non servono alle banche italiane,
tradizionalmente immuni da tendenze speculatrici”. Lo dichiarano in
una nota il capogruppo M5S in commissioni Esteri della Camera Pino
Cabras e i deputati Sabrina De Carlo e Mario Perantoni.