La chiusura della sezione staccata del Tribunale di Sassari, allora
ubicata in via Columbano ad Alghero, era già stato un brutto colpo per
i servizi pubblici di giustizia, poi nell'autunno del 2015 il colpo
finale: su richiesta del sindaco gli uffici del Giudice di Pace
vennero anch'essi trasferiti a Sassari con Decreto dell'allora
Ministro Orlando pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 4/12/2015 n. 283. Inutili si rivelarono le iniziative assunte dall'Ordine degli avvocati
di Sassari nelle quali si evidenziava la perdita di un servizio
primario per una città importante come Alghero e, in particolare,
l'arrivo di una serie consistente di disagi, e di costi, per gli
operatori di giustizia e soprattutto per l'utenza.
L'avvocato Tatiana Argiolas interviene sull'argomento segnalando che
nel corso degli ultimi anni la situazione si è ulteriormente
appesantita, aggravando la gestione di un settore così delicato come
quello della giustizia e dilatando ulteriormente i tempi delle stesse
procedure, tradizionalmente non proprio celerissime.
"Nonostante qualche generico impegno da parte della amministrazione
uscente per ripristinare il servizio del Giudice di Pace - sostiene
l'avvocato Argiolas - non risulta affatto alcun impegno specifico in
tal senso, le promesse sono state completamente disattese. E'sotto
gli occhi di tutti che Alghero è stata privata di un servizio
importante, con notevole aumento di costi e disagi sia per i cittadini
che per gli avvocati , i quali si devono recare per la trattazione
delle cause quasi quotidianamente a Sassari dove è stata trasferita
tutta la mole di lavoro del Tribunale e del Giudice di Pace.
Ciò ha comportato anche l’allungamento dei tempi di definizione delle
controversie". Dal legale giunge ancora una segnalazione piuttosto
significativa: "Altri comuni, persino più piccoli, come per esempio
Porto Torres, al contrario, hanno mantenuto aperto l’ufficio del
Giudice di Pace assolvendo con correttezza a un compito istituzionale
per ridurre i disagi ai propri cittadini.
Questo dimostra che con un pizzico di buona volontà, se
l’amministrazione comunale si fosse attivata , come avrebbe dovuto, si
sarebbe potuta evitare la chiusura dell’Ufficio, posto che a quanto è
dato sapere, il problema principale era - conclude l'avvocato Tatiana
Argiolas - quello del reperimento di adeguate risorse umane".
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