Alghero: disastroso inizio della stagione turistica - Marco Di Gangi: "Pesanti perdite nel ricettivo extra alberghiero" - "Per evitare il declino va cambiata la politica turistica locale"

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  Marco Di Gangi, in qualità di presidente della Domos e operatore del comparto ricettivo, interviene sull'inizio della stagione turistica , che viene definito disastroso, soprattutto nella sua veste di imprenditore del settore avendo presentato le dimissioni da presidente del Consorzio turistico Riviera del Corallo per ragioni di opportunità. L'imprenditore è infatti impegnato sul fronte politico con la sua candidatura a consigliere comunale. "Oggi siamo chiamati a ripensare al nostro turismo - afferma - la stagione 2019 non poteva cominciare peggio e se si aggiunge che il comparto, compreso quello dei servizi, arriva dopo l'ennesimo inverno disastroso, sono perfettamente comprensibili le tensioni economiche che interessano tutto il comparto mercantile. I mesi di Aprile e Maggio sono tornati ad essere quelli nei quali inizia la stagione turistica algherese.

  Dopo gli anni delle vacche grasse, quelli ricchi di collegamenti low cost nei quali si ricevevano flussi di turisti durante tutto l’anno, a decorrere dal 2016, anno nel quale si è avvertito, a causa della scelte regionali ,non contrastate dall'istituzione locale, di far cessare i contributi alle compagnie low cost, il pesante calo degli arrivi con la perdita, solo in quel primo anno, di circa 350.000 passeggeri. Ad Alghero si è infatti tornati prevalentemente ad un turismo stagionale marino - balneare. A questo va aggiunta la ripartenza delle destinazioni concorrenti del nord Africa che hanno superato le crisi legate al terrorismo. Dopo questi eventi che hanno lasciato un segno profondo , la stagione 2019 inizia nel peggiore dei modi con una forte contrazione degli arrivi rispetto all’anno precedente. Una rapida ricognizione tra gli operatori del comparto extralberghiero evidenzia che nei migliori dei casi la diminuzione degli arrivi si limita al - 20%, ma in quelli più gravi arriva al - 60%.

   Solo pochissime strutture segnano una situazione stabile. Ma non basta, l’incremento dell’offerta e una sfrenata concorrenza sleale stanno determinando una forte contrazione dei prezzi che incide negativamente, oltre che sui ricavi delle imprese, anche sulla qualità dell’offerta ricettiva. Ma se Atene piange Sparta non ride e la situazione non è certamente rosea neanche nel comparto alberghiero dove il calo degli arrivi è una realtà. Va segnalato contestualmente che il trasferimento operativo di Ryanar a Cagliari ha determinato favorevoli ricadute in tutto il territorio e impoverito quello a Nord Ovest della Sardegna.

  Un trasferimento della cui regia siamo tutti a conoscenza. Le cause di questo inizio di stagione disastrosa sono certamente diverse e se su alcune l’uomo ha limitati poteri d’intervento, come per le avverse condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato questa primavera, con conseguenti numerose cancellazioni, sulle altre dovrebbe essere il caso di fare una severa riflessione. Il crollo degli arrivi e delle presenze - evidenzia Marco di Gangi - è tangibile e incontestabile ed è senza ombra di dubbio il risultato dell’onda lunga delle scelte inerenti lo scalo di Alghero fatte dalla precedente Amministrazione regionale a guida PD e della mancanza, negli ultimi cinque anni, di una seria e strutturata promozione della destinazione Alghero da parte della Giunta algherese guidata da Mario Bruno.

   Non è solo con l’intrattenimento e con la cultura che si può pensare di promuovere una destinazione e sperare di incrementarne i flussi turistici. Tanto meno quando la loro programmazione e pubblicizzazione avvengono sempre con forte ritardo. Questa è stata infatti la scelta lucida e consapevole della Giunta Bruno che dal suo esordio è stata latitante nella definizione e nella attuazione anche delle minime azioni di sistema, necessarie per garantire adeguata promozione della destinazione turistica algherese. Se si vorrà che Alghero non proceda sulla strada di una destinazione in declino sarà indispensabile, fin da subito, - conclude Marco Di Gangi - che la nuova amministrazione comunale modifichi radicalmente la propria politica turistica e la sua governance e destini al rilancio della destinazione risorse adeguate attingendo alle somme riscosse tramite l’imposta di soggiorno.