Andrea Murgia, 46 anni, funzionario della Commissione Europea, sarà il
candidato del Autodeterminatzione alla presidenza della Regione.
Questa mattina l’annuncio ufficiale durante una conferenza stampa in
Consiglio, presenti i rappresentanti delle 8 sigle confluite nel
movimento: Rossomori, Sardigna Natzione, Irs, Liberu, Sardegna
Possibile, Gentes e Radicales Sardos.
La candidatura di Andrea Murgia è il frutto di un lavoro complesso, di
un percorso condiviso da tutte le forze riunite intorno ad
Autodeterminatzione – ha detto il Consigliere regionale dei Rossomori
Emilio Usula – è un segnale di speranza per portare avanti il progetto
di emancipazione della Sardegna».
«Autodeterminatzione riparte dopo aver superato il traumatico post
elezioni politiche – ha aggiunto il presidente del movimento Fabrizio
Palazzari – il nostro è un movimento aperto, nato per rappresentare la
Sardegna e i sardi che vivono fuori dall’Isola. Il nostro candidato, a
differenza di quelli delle altre coalizioni indicati da Milano e Roma,
è stato scelto a Tramatza».
Andrea Murgia, che nel 2009 venne candidato nel listino da Renato Soru
e nel 2014 partecipò alle primarie della coalizione del
centrosinistra, ha aderito ai Rossomori il 2 luglio scorso, giorno
della scomparsa di Gesuino Muledda che di quel partito fu fondatore e
leader politico. «Ho deciso di lasciare il perimetro del
centrosinistra e del Pd dopo il referendum sulle trivelle – ha
spiegato Murgia – il mio dialogo con Autodeterminatzione è iniziato un
anno fa. Ho sposato questo progetto perché vedo assoluta lealtà tra le
forze politiche che lo sostengono e camminano nella stessa direzione.
Voglio portare Autodeterminatzione dentro il Consiglio regionale
nonostante una legge elettorale che ci penalizza ma con la quale
occorrerà confrontarsi».
Incalzato dai giornalisti, Murgia ha chiarito la collocazione politica
del Movimento: «E’ scontato che non guarderemo a destra – ha detto –
in passato io sono stato vicino al centrosinistra ma, anche in quel
caso con una proposta tutta sarda. Escludo inoltre qualsiasi ipotesi
di accordo con il Pds di Paolo Maninchedda. Vogliamo dare un segnale
di discontinuità: chi ha appoggiato la Giunta Pigliaru, anche con
incarichi di Governo, non può essere nostro alleato. In caso contrario
si creerebbe solo confusione».
Sul programma di governo, Murgia ha puntato molto sul rapporto con
l’Europa: «Io lavoro a Bruxelles dove mi occupo di fondi europei – ha
affermato il candidato di Autodeterminatzione – l’Europa mette a
disposizioni moltissime risorse che andrebbero sfruttate meglio.
Oggi
la nostra capacità di spesa è di circa mezzo miliardo di euro all’anno
mentre potrebbe arrivare a 1,5 miliardi. Nella prossima programmazione
saranno disponibili circa 10 miliardi di euro, un’opportunità per i
giovani sardi, i disoccupati, gli studenti e gli incapienti».
Altri fronti su cui concentrarsi saranno la sanità “oggetto di scelte
economiciste”, la legge urbanistica (“per fortuna bloccata sul
nascere”) e la legge elettorale (“che ostacola il principio di
rappresentanza, in Europa solo la Turchia ha una soglia di sbarramento
oltre il 5%”).
Ancora da capire se Autodeterminatzione si presenterà alle prossime
elezioni con un’unica lista o come coalizione: «Non è un passaggio
tecnico ma politico – ha rimarcato Murgia – lo valuteremo insieme. In
ogni caso sceglieremo i candidati migliori aprendo le nostre porte a
tutti i sardi».
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