Lunedì convegno annuale del Cam Sardegna

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  Cosa accade se un uomo violento cessa il suo agito? Cosa accade se un ragazzo che agisce comportamenti violenti viene inserito tempestivamente in un percorso di cambiamento ed uscita dalla violenza? Quali prospettive si aprono rispetto alla sicurezza delle donne, alla politica di protezione nei confronti dei minori, al quadro generale di valutazione dei rischi ed alle ripercussioni sui dati a lungo termine relativi alla dimensione e ai costi della violenza?”.

   Quesiti e prospettive che verranno affrontati lunedì 11 dicembre durante il Convegno annuale del CAM Sardegna (Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti) dal titolo “Se un Uomo smette di essere Violento” - Scenari e conseguenze di soluzioni percorribili”, che si terrà ad Olbia, nei locali dell'Hotel Jazz a partire dalle h 16.00, che vedrà tra i relatori, protagonisti del panorama locale e regionale, coinvolti sui campi di ricaduta delle conseguenze di politiche concrete applicate al contrasto della violenza di genere: rappresentanti istituzionali con la consigliera Regionale della Commissione Regionale Pari Opportunità, la dott.ssa Silvia Lidia Fancello, del mondo scolastico, con il Dirigente scolastico dell'Istituto istruzione superiore Amsicora Olbia – Oschiri, dott. Gianluca Corda, del campo medico sanitario con la responsabile s.s. (rapp. Esclusivo) Spdc Olbia, la dott.ssa Luisa Budroni, e del mondo del lavoro, con la dott.ssa Luisella Maccioni, Funzione pubblica Cgil Gallura e naturalmente con la Presidente del CAM Sardegna, la dott.ssa Nicoletta Malesa, reduce dall'intervento a Montecitorio sulla tematica, durante l'evento #InQuantoDonna.

   Proprio nel discorso alla Camera, la Malesa ha sottolineato l'importanza degli interventi sugli uomini, riportando un particolare più che esaustivo: la storia di un ragazzo conosciuto da bambino durante la sua esperienza di operatrice nei Centri Antiviolenza, un caso di violenza assistita e ritrovato ora al CAM in un percorso di uscita dalla violenza come autore di agito violento, e non ancora maggiorenne.

  Da qui la necessità di orientare il Convegno verso una connotazione sociologica, perché se ai tavoli tecnici si discutono e decidono le misure di contrasto, nei luoghi di lavoro, scuola, salute, si vive il fenomeno, e a viverlo non sono solo le mogli, le compagne o le ex-compagne, ma le madri, le sorelle, le amiche e gli amici di giovani o uomini di qualunque estrazione sociale o culturale, che spesso non sanno cosa fare, a chi rivolgersi, come comportarsi per indirizzare la persona cara verso un percorso di cambiamento, difficile, ma possibile.

   “La violenza ci riguarda tutti” ha dichiarato la Malesa, un'affermazione che determina una assunzione di responsabilità da parte della società tutta ed non ultima da parte di chi opera direttamente nei programmi di intervento con gli uomini, perchè come riportato dalle valutazioni sulle considerazioni europee (WWP), la definizione degli standard e delle linee guida sul lavoro degli operatori e delle operatrici, serve a garantire la qualità del lavoro stesso e la percentuale di successo degli interventi, che non possono essere affidati a servizi senza adeguata formazione, valutazione, e riferimenti specifici su approcci e modelli di intervento. L’evento è aperto a tutti, ingresso gratuito.