“Un inadempimento davvero inquietante”: non ha utilizzato mezzi termini il giudice del Tribunale Ordinario di Sassari per definire il comportamento di un cliente di Mara, titolare di un’attività commerciale: da parecchi anni non solo non pagava le bollette del servizio idrico, ma aveva addirittura intentato causa per scongiurare l’interruzione di un servizio che non aveva mai pagato.
In prima battuta aveva ottenuto il riallaccio, ma si trattava di un provvedimento d’urgenza “inaudita altera parte”, ovvero senza sentire la controparte e cioè Abbanoa. Quando però si è arrivati a discutere il merito della vicenda, è emersa chiaramente come fosse la realtà dei fatti: una morosità di oltre 9mila euro, la totale omissione di ogni pagamento delle bollette fino al 2010 (aveva sostenuto davanti al giudice di averne pagata una, ma anche quella è risultata insoluta) e anche dopo aver ottenuto il temporaneo riallaccio ha continuato a non pagare il servizio nonostante i numerosi solleciti.
“Deve rilevarsi che si è di fronte a un inadempimento veramente inquietante”, sottolinea il giudice nell’ordinanza nella quale sottolinea anche come “non è in alcun modo giustificabile che Abbanoa continui a fornire acqua potabile a persona che continua a essere inadempiente. Vi sono altresì una serie di forniture di acqua, relative a periodi successivi, che sono rimaste in gran parte impagate, con conseguente sensibile aumento del debito dell’utenze”.
Il giudice ha stigmatizzato anche il mancato pagamento della fattura che in prima istanza veniva data come pagata e sottolinea come il cliente “non paga per lungo tempo e da lungo tempo” e che “ripristinare immediatamente e a prescindere da alcun accertamento la somministrazione di acqua potabile significa consentire al cliente di essere costantemente moroso”.
Con queste motivazioni il Tribunale ha quindi accolto le richieste di Abbanoa, rappresentata dall’avvocato Simone Collu, rigettato il ricorso e condannato il commerciante di Mara a pagare anche 1899 euro di spese legali. Nei prossimi giorni l’utenza sarà quindi slacciata a meno che il cliente non saldi il proprio debito di oltre 9mila euro.
Il Tribunale Ordinario di Sassari si è espresso nei giorni scorsi anche su un altro slaccio contestato.
Un cliente di Tergu aveva fatto causa contestando importi richiesti, tariffa applicata, prescrizioni, mancati preavvisi e così via. Anche in questo è emersa una realtà ben differente: i consumi erano accertati, gli importi corretti e Abbanoa aveva più volte sollecitato il pagamento delle bollette con preavviso di interruzione della fornitura.
La tariffa applicata è risultata corretta tanto che lo stesso giudice sottolinea: “Risulta che la tariffa è quella domestica relativa ai residenti”, si legge nell’ordinanza, “e quindi non si comprende la relativa doglianza” aggiungendo anche che “non è affatto vero che il ricorrente provvedeva con assoluta regolarità al pagamento delle fatture” negli anni precedenti. Non solo: è emerso anche che Abbanoa aveva concesso un piano di rateizzazione completamente disatteso dal cliente. Per questi motivi il Tribunale ha riconosciuto la legittimità dello slaccio e la condanna del cliente a pagare 833 euro di spese legali in favore del Gestore unico.
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