Continua il calvario delle famiglie del Bellavista di Fertilia

Hotel Bellavista, Fertilia, Sardegna
  Il grido d’aiuto delle occupanti dell’Hotel Bellavista di Fertilia si alza sempre più forte. A distanza di un anno dal primo giorno dell’occupazione le condizioni in cui vivono sono sempre più difficili..sempre senza luce e senza acqua. Continua il tentativo di essere ascoltate e di essere aiutate. Non chiedono una casa popolare, ma un alloggio almeno provvisorio che dia loro dignità.

  Si possono solo immaginare le difficoltà in cui vivono. Ciò che per la maggior parte di noi è scontato, per loro è un privilegio al quale non hanno diritto. La mancanza di illuminazione è la minima cosa, non essere provvisti di un allaccio elettrico comporta tante altre mancanze: non possono avere un frigorifero in cui conservare i generi alimentari, non possono accendere una stufetta elettrica per scaldarsi, ma soprattutto, non hanno la possibilità di curare una semplice influenza. Poco tempo fa la bambina di due anni e mezzo si è ammalata e ha avuto la necessità di curarsi, ma era necessario l’uso di un aerosol.

   E’ ovvio che in una situazione tale questo sia impossibile. Si è reso quindi necessario, per la madre della bimba, trovare una cura sostitutiva in accordo con la pediatra, pur di far guarire la piccola. Ieri le occupanti hanno appeso alla facciata dell’hotel degli striscioni in cui affermano ancora una volta di essere sole. Ora quegli striscioni non ci sono più perché il vento rischiava di portarli via. Ma la protesta e la richiesta d’aiuto, nonostante il vento, continuerà più forte di prima.

                                                                    Rita Melone