Ucciso un cervo sardo: denuncia del WWF

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  Il bracconaggio, il traffico illegale di specie, la deforestazione, la pesca illegale sono un business da 213 miliardi di dollari, che alimenta il traffico di droga e di armi, il terrorismo e le guerre che affliggono tanti Paesi in via di sviluppo in Asia e in Africa.

  Sono questi i crimini di Natura: sanguinose rapine che sottraggono al nostro Pianeta enormi risorse economiche su cui fondare un futuro migliore. Purtroppo non mancano esempi in ambito nazionale e regionale. "E’ un vero e proprio “Crimine di Natura” l’uccisione con una fucilata di pallettoni in piena fronte di un cervo maschio di 80 chili " Il Wwf Sardegna valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nei confronti del bracconiere denunciato - pochi giorni fa dagli agenti del Corpo forestale di Capoterra in agro fra Villaspeciosa e Uta – perché trovato con un cervo sardo ucciso e nascosto nel bagagliaio dell'auto.

   L’uccisone del cervo sardo è particolarmente grave in quanto si tratta di specie particolarmente protetta. Il Cervus elaphus corsicanus è una sottospecie del Cervo europeo. Endemismo sardo-corso, ha vissuto i suoi momenti terribili nel trentennio 1955 -1985, durante il quale si è estinto in Corsica ed ha subito un pericolosissimo calo numerico anche fra la popolazione sarda. Tutto ciò ha portato sin dagli anni Sessanta al suo inserimento nel Red Data Book della IUCN come specie a grave rischio d'estinzione con una popolazione stimata in circa 200 esemplari. Attualmente la popolazione dell’Isola è in netta ripresa in tutte le aree dove è stato reintrodotto dall’Ente foreste.

  E’ in buona salute nei tre areali storici (Sette Fratelli, Monte Vecchio e foreste del recente parco del Gutturu Mannu). Il Cervo sardo è considerato dalla U.E. specie prioritaria (Allegati II e IV direttiva CEE/92/43 del 21.05.1992). Va ricordato che nel 1985 l’oasi Wwf di Monte Arcosu è stata istituita proprio per contribuire a salvare dall’estinzione il cervo sardo e il prossimo anno l’area protetta festeggerà la trentesima candelina con il raggiungimento dell’obiettivo della salvaguardia della biodiversità, del cervo sardo e consentendo la fruizione sostenibile.

  «Si tratta dell'ennesimo atto di bracconaggio registrato ai margini nell’area di Monte Arcosu - denuncia il responsabile dell’associazione ambientalista per la Sardegna Carmelo Spada - grazie al brillante intervento degli agenti del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale il bracconiere “notturno”, oltre ad essere giustamente sanzionato, sarebbe stato anche denunciato penalmente per furto aggravato ai danni dello Stato.

  Il Wwf valuterà la possibilità di costituzione come parte civile nel processo a cui, ci attendiamo, sia presto rinviato il bracconiere. Purtroppo l’ampio territorio attualmente compreso nel parco del Gutturu Mannu e zone limitrofe è oggetto di caccia illegale da parte di frange di bracconieri a cui cerca di porre freno il CFVA. Compito non facile a causa della vastità del territorio da controllare"; afferma Carmelo Spada.