Bombardieri a Cagliari: «Il sindacato deve tornare ad ascoltare i giovani»

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Il sindacato deve parlare meno in astratto e più con chi lavora davvero. Questo, in sostanza, il messaggio lanciato dal segretario generale della Uil Pier Paolo Bombardieri durante l’incontro con i giovani organizzato oggi al Lazzaretto di Cagliari. Una sala piena, più di cinquanta ragazzi, tante domande e un tono diretto, senza giri di parole.

«Bisogna ascoltare i giovani – ha detto Bombardieri – perché un sindacato moderno deve rappresentare le loro istanze, soprattutto oggi, quando aumentano il lavoro precario e quello sottopagato».

Non un discorso rituale, ma un confronto vero. Si è parlato di salari, di contratti pirata, di diritti e di futuro. «I giovani vogliono certezze per costruire la propria vita – ha aggiunto – e per questo la Uil vuole fare una battaglia contro la precarietà e il lavoro povero. Serve un patto per rendere il tempo indeterminato la regola, non l’eccezione».

Il leader sindacale ha puntato il dito contro i contratti che «abbassano le tutele e impediscono ai giovani di crescere», precisando che il salario minimo da solo non basta: «Resterebbe fuori tutta la parte dei diritti, che solo un contratto collettivo nazionale può garantire».

A introdurre l’incontro sono state Fulvia Murru, segretaria generale della Uil Sardegna, ed Elena Carta della segreteria regionale. Un momento di ascolto più che di retorica, raro in un panorama dove spesso si parla dei giovani senza interpellarli.

Bombardieri ha concluso ricordando che «definire la rappresentanza delle forze sociali è il primo passo per restituire dignità al lavoro e garanzie alle nuove generazioni».

In tempi in cui i contratti durano meno di una vacanza e la parola “stabilità” suona d’altri tempi, un sindacato che torna a parlare con chi lavora – o cerca di farlo – sembra già una piccola rivoluzione.