Santa Gilla, fenicottero ferito contro i cavi elettrici: liberati un tarabusino e un falco pecchiaiolo

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Un fenicottero con le zampe tranciate, probabilmente finito contro i cavi dell’alta tensione. È lo scenario a cui si è trovato di fronte ieri il Corpo Forestale nello stagno di Santa Gilla, zona Contivecchi, a ridosso della nuova statale 195.

L’animale, gravemente ferito, è stato recuperato e portato al Centro di recupero fauna selvatica di Monastir. Le cure saranno difficili: entrambi gli arti risultano compromessi.

Il problema non è nuovo. Il Piano di gestione della Zona Speciale di Conservazione ricorda da anni i rischi per l’avifauna dovuti a elettrodotti, tralicci, impianti eolici e fotovoltaici che circondano l’area. Con danni che, per ora, si contano più sugli uccelli che sulle statistiche.

La stessa mattina, a bilanciare la scena, due liberazioni. Un tarabusino e un falco pecchiaiolo, curati a Monastir, hanno ripreso il volo proprio sulle acque dello stagno.

Un salvataggio e due restituzioni alla natura: cronaca ordinaria del Corpo Forestale e dell’Agenzia Forestas, che in quell’area protetta fanno i conti ogni giorno con l’incompatibilità tra cavi, pale e tralicci e la vita degli uccelli.