Due vite spezzate sulla sabbia, in una mattina di sole che prometteva quiete e leggerezza. È successo oggi, lungo la costa nord-orientale della Sardegna, dove due uomini sono morti per arresto cardiaco in due episodi distinti ma uniti da un destino crudele.
Il primo allarme è scattato alle 10.30 sulla spiaggia Li Cuppulati, a Budoni. Un uomo di 75 anni, colto da un malore improvviso, si è accasciato sotto gli occhi increduli dei bagnanti. In quel momento la spiaggia si è trasformata in un teatro muto: le sirene del 118, l’atterraggio dell’elisoccorso da Olbia, l’equipe medica che corre, ma nulla da fare. Il medico non ha potuto che constatarne la morte.
Poco dopo, a San Teodoro, un altro dramma. Sulla spiaggia di Lu Impostu, un uomo di 60 anni è stato stroncato dallo stesso nemico silenzioso: il cuore che si arrende all’improvviso, come un colpo secco che non lascia il tempo di capire. Anche qui il 118 ha provato a strappare l’uomo alla morte con le manovre di rianimazione. Tentativi disperati, e anche stavolta, la resa.
Intanto, la notte sarda non concede tregua. Un caldo soffocante, tropicale, che ha inchiodato l’isola in una morsa pesante. Stintino ha registrato 24,6° di minima: un record. In tanti paesi, da Domus de Maria a Santa Teresa Gallura, le temperature notturne non sono scese sotto i 23°.
Un caldo che sembra scolpire i corpi e intorpidire i pensieri, che allunga le notti e fa sudare le coscienze. Un caldo che, per qualcuno, può diventare un nemico mortale.
E mentre il mare riflette un sole impietoso, le onde continuano a lambire la riva, ignare dei drammi che si consumano a pochi passi. Così si chiude la cronaca di oggi: due uomini, due spiagge, un silenzio pesante come il cielo d’Africa che incombe sulla Sardegna. E un’estate che, nel suo splendore feroce, ricorda a tutti quanto siamo fragili.