Trasporti marittimi, stangata in arrivo per l'autotrasporto sardo: “L’ETS è diventato una tassa occulta”

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Il mare che separa la Sardegna dal resto d’Italia si fa sempre più costoso da attraversare. Dal primo luglio, infatti, il trasporto marittimo delle merci subirà un nuovo rincaro: questa volta per effetto della direttiva europea sulle emissioni in atmosfera, la cosiddetta “ETS Surcharge”, che impone alle compagnie di navigazione un costo aggiuntivo per ogni metro lineare di carico trasportato, riversato direttamente sugli autotrasportatori.

I numeri parlano chiaro: secondo quanto comunicato dalle compagnie di navigazione, si partirà dai 3 euro a metro lineare per la rotta Porto Torres-Ajaccio, passando per i 5 euro della Piombino-Olbia e gli 8 della Genova-Olbia, fino ad arrivare ai 16,50 euro per la Livorno-Olbia. Un incremento che può arrivare fino a 700 euro per singolo camion trasportato su una singola tratta.

Confartigianato Sardegna, che rappresenta le imprese dell’autotrasporto isolano, denuncia l’ennesima stangata. Secondo l’associazione, dal gennaio 2019 al gennaio 2024 le tariffe marittime hanno già subito un aumento del 70%, e ora questo nuovo rincaro rischia di compromettere definitivamente la competitività delle imprese sarde.

“L’ETS, da strumento ambientale è diventato un costo – afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna – una vera e propria tassa occulta e ingiusta che l’Isola deve sobbarcarsi, ribaltata dagli armatori agli autotrasportatori, rendendo le imprese e i prodotti non competitivi”. Meloni sottolinea come gli armatori stiano continuando a scaricare i nuovi costi sulle tariffe finali, mettendo in crisi soprattutto le imprese più piccole. “Questo incremento pesa sui bilanci di gestione delle imprese, soprattutto quelle piccole”, afferma.

Il problema, secondo Confartigianato, è sistemico e rischia di far lievitare il prezzo dei beni trasportati in Sardegna e, allo stesso tempo, rendere meno convenienti i prodotti isolani venduti nel resto d’Italia. Il rischio è quello di un doppio danno: aumento del costo della vita per i consumatori e perdita di competitività per le imprese locali.

“Il peso della salvaguardia dell’ambiente non può essere sempre sostenuto dall’ultimo anello della catena economica – continua Meloni – nell’immediato occorre però che le imprese di autotrasporto riescano a sopravvivere”.

Per Confartigianato Trasporti Sardegna, la transizione ecologica non può prescindere da quella economica e sociale. Un cambiamento efficace, sottolinea l’associazione, deve evitare squilibri e non può determinare una perdita di economia di scala e posti di lavoro per alcuni, a vantaggio esclusivo di altri settori o territori.

In questo contesto, Confartigianato Sardegna lancia un appello alla Regione: intervenire nell’attuale fase di assestamento del bilancio per introdurre misure di sostegno a favore del comparto, evitando che il peso delle politiche ambientali si traduca in un collasso per il trasporto merci.

“Come chiediamo da tempo a livello nazionale – conclude il presidente – occorre introdurre modifiche normative che consentano agli autotrasportatori di recuperare automaticamente in fattura questo surplus di costi, come accade per il gasolio”.

Gli autotrasportatori artigiani della Sardegna restano convinti che una transizione ambientale sia possibile solo se accompagnata da misure che garantiscano equità e sostenibilità economica, per un modello di sviluppo realmente duraturo.