C’è una Sardegna che non si lascia spaventare dalla distanza. Né geografica, né culturale. È la Sardegna del Pecorino Romano DOP, che vola fino in Giappone, all’Expo Food di Osaka, con la stessa fierezza con cui un pastore di Fonni osserva le sue greggi al tramonto. E sarà proprio lunedì 23 giugno, nel cuore del Padiglione Italia, che il Consorzio di Tutela sarà protagonista di un seminario dedicato al comparto lattiero-caseario isolano.
Un’iniziativa tutt’altro che folcloristica. Fa parte di un progetto di promozione agroalimentare promosso da Laore Sardegna, sostenuto dalla Regione Autonoma e previsto dalla deliberazione della giunta regionale 51/19 del 18 dicembre 2024. L’intento? Valorizzare nel mondo la nobiltà di un prodotto antico come il Pecorino Romano, uno dei simboli più autentici dell’identità agroalimentare sarda e italiana.
A rappresentare il Consorzio sarà Gianfranco Gaias, chiamato a intervenire su due fronti: da un lato la missione storica del Consorzio e l’unicità del prodotto tutelato, dall’altro il nuovo percorso intrapreso sul fronte ambientale, grazie alla partecipazione al progetto Life Magis – Made Green in Italy, che ha condotto il comparto verso una certificazione ambientale concreta e misurabile.
Un doppio registro, dunque: il rispetto per la tradizione da un lato, l’apertura alla sostenibilità e all’innovazione dall’altro. Due anime che oggi non si escludono, ma si rafforzano a vicenda.
Il seminario, pensato per operatori del settore, buyer internazionali, giornalisti enogastronomici e professionisti del mondo HORECA, ambisce a posizionare il Pecorino Romano DOP come ambasciatore del gusto e della responsabilità. Insieme al Consorzio saranno presenti anche Laore Sardegna e Agris, con una serie di interventi tecnici e divulgativi improntati ai temi della cooperazione, della qualità e della sostenibilità, intesa non solo in senso ambientale ma anche economico e sociale.
Ma oltre il lessico dei progetti europei e delle certificazioni, resta un fatto semplice: la partecipazione all’Expo di Osaka è un’occasione strategica per entrare in contatto con il mercato asiatico, sempre più attento al valore dei prodotti autentici, e ancora oggi spesso affascinato da ciò che in Italia si considera ordinario.
È anche così che si difende una terra: portando la propria identità lontano, senza mai lasciarla indietro.