A Monserrato, alle porte di Cagliari, si apre un fine settimana di riscoperta e valorizzazione del patrimonio identitario sardo. Dal 13 al 15 giugno, il ciclo di eventi "Portalis Obertus – Case Campidanesi" si presenta come un laboratorio vivo di tradizione e innovazione, un momento di incontro e celebrazione della forza intrinseca di un territorio che, pur proiettato nel futuro, affonda le sue radici in una storia millenaria.
L'iniziativa, articolata in dodici "case" disseminate nel cuore del paese, non è un semplice susseguirsi di eventi, ma un tentativo organico di tessere una trama di relazioni tra il passato e il presente, tra la manualità artigiana e la speculazione intellettuale. Ogni spazio è una gemma, un'occasione unica per immergersi nelle diverse sfaccettature della cultura campidanese.
Il programma si dipana tra conferenze, laboratori, mostre e degustazioni, ognuno un tassello fondamentale nel mosaico dell'identità. La Casa della Cultura (Via G. Cesare 37), con la conferenza del 13 giugno alle 19:00, si propone come fulcro del dibattito, un luogo dove la parola diventa strumento di comprensione e di ispirazione.
Poco distante, la Casa Locci (Via dei Gracchi 28) offre un'immersione nelle radici agro-pastorali del territorio con l'esposizione di utensili agricoli e il laboratorio di formaggio e ricotta. Non è solo la riscoperta di antichi mestieri, ma un invito a comprendere la fatica e la sapienza che si celano dietro la produzione, un legame indissolubile con la terra che ha plasmato l'identità del popolo sardo. La Casa Piani (Via degli Scipioni 2) prosegue questo percorso con la mostra di abiti tradizionali monserratini, testimonianza tangibile di un’arte tessile che è espressione di una cultura ben definita.
L'arte e la creatività trovano ampio spazio nel Laboratorio Artistico di Gianni Argiolas (Via G. Cesare 14). Qui, le opere del grande artista Gianni Argiolas saranno in esposizione, offrendo al pubblico una preziosa occasione per ammirare la sua visione e la sua tecnica. Il 14 giugno alle 19:00, l'evento clou: la presentazione del libro "EVA E PETRA" di Gianni Loi, arricchita dalla partecipazione del noto giornalista e critico d'arte Roberto Fadda. Sarà un momento di grande rilievo per approfondire il significato e l'impatto delle produzioni artistiche, dimostrando come l'arte sia un motore di pensiero e di innovazione, capace di dare forma a nuove visioni. Analogamente, la Casa Tinti (Via Picciau 22) propone un percorso multisensoriale, "De Meri in Dommu – Contus e Incantus", che attraverso libri, miniature, emozioni e musiche, ci ricorda come la cultura sia un fatto vivo, permeato di sensazioni e interazioni umane.
Le Case Spiga (Via del Redentore 216), Lai Atzeni (Via Ctella 44) e Carta (Via Giovenale 3) si concentrano sull'esposizione di attrezzi da lavoro, dalla barberia all'agricoltura, restituendo la dignità e il valore al mestiere, al sapere fare che si tramanda di generazione in generazione. È un omaggio alla manualità, alla concretezza del lavoro che edifica e definisce l'uomo nel suo rapporto con l'ambiente.
La Casa Pibiri (Via Via Virgilio 46) ospita una presentazione di un libro che promette di gettare luce su un aspetto particolare del rapporto tra la Sardegna e altre culture, un'occasione per riflettere sull'universalità dei legami e sulla ricchezza che scaturisce dall'incontro e dallo scambio. Infine, la Casa Argiolas Scalas (Via Sant'Ambrogio 12) e la Casa Baldussi Sollai (Via Cicerone) con le loro esposizioni e laboratori, incluso il "Teddy Bear" e "Mani in Pasta", offrono spazi di leggerezza e di creatività, dimostrando come la cultura sia anche gioco, apprendimento e condivisione.
Il Punto Ristoro (Via del Redentore 234), con la degustazione di prodotti tipici, non è solo un luogo di ristoro fisico, ma anche un momento di celebrazione dei sapori e delle tradizioni culinarie, un’espressione della cultura materiale che alimenta e rafforza l’identità.
"Portalis Obertus – Case Campidanesi" non è solo un evento, ma una splendida occasione per la comunità di Monserrato di celebrare le proprie radici e di proiettarsi nel futuro con orgoglio. È un invito a varcare le soglie, non solo fisiche delle "case", ma anche quelle mentali, per riscoprire il valore profondo di ciò che siamo e di ciò che possiamo diventare, armati di consapevolezza e radicamento. In un'epoca di omologazione, Monserrato si fa portavoce di una vivace resistenza culturale, mostrando come la salvaguardia della propria identità sia la base per ogni progresso autentico e duraturo.
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