Cagliari, azzannato alla gola da un pitbull durante una lite: giovane ferito, nessuna denuncia

Polizia

Una lite, un cane, un’aggressione alla gola. E un ragazzo finito al pronto soccorso del Santissima Trinità con una ferita profonda. Sarebbe bastato poco perché si parlasse di tragedia. Invece, almeno per stavolta, si chiude con una prognosi di dieci giorni. Ma resta il sospetto che il pitbull non abbia agito da solo.

Il fatto è accaduto a Cagliari, nel quartiere popolare di San Michele, qualche giorno fa. La dinamica, al momento, è avvolta dal silenzio: nessuna denuncia, nessuna querela, nessun verbale ufficiale che racconti cosa sia davvero successo. Eppure, qualcosa è accaduto. E qualcosa di serio.

Il giovane, secondo quanto trapelato da fonti ospedaliere, è arrivato al Santissima Trinità con una ferita lacero-contusa al collo, compatibile con un morso. Una ferita che poteva diventare letale, se fosse stata più profonda o più spostata. L’aggressione, secondo una ricostruzione sommaria, sarebbe avvenuta al culmine di una lite. E c’è di più: pare che il cane sia stato aizzato deliberatamente contro di lui, forse come arma, forse come intimidazione.

Sul posto è intervenuta una Volante della Polizia, allertata direttamente dal pronto soccorso. Gli agenti hanno raccolto i primi elementi, ma si sono trovati davanti a un muro. Il ferito, accompagnato da una giovane, ha rifiutato di sporgere denuncia. Nessun nome, nessun racconto, nessun responsabile.

Così, tutto si ferma. Per ora.

Ma resta il fatto: un cane usato come arma. Una modalità che, se confermata, porta il fatto oltre la cronaca nera e lo consegna a una riflessione più ampia. Sull’uso improprio di animali da combattimento, sulla violenza come linguaggio quotidiano in alcune periferie, e sull’impunità garantita dal silenzio.

Il ragazzo guarirà, fisicamente. Ma ciò che è accaduto, se non verrà chiarito, rischia di ripetersi. Perché un pitbull che morde su comando non è un caso. È un pericolo.