Alghero: l’agro sommerso dai rifiuti, Boette (Lega) accusa l’amministrazione Cacciotto

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Nel silenzio dei campi e tra le strade polverose di Sa Segada, l’agro algherese conosce l’ennesima umiliazione. Rifiuti abbandonati, bidoni traboccanti, sacchi ammassati ai piedi delle sterpaglie. Una scena da dopoguerra più che da borgata civile. A denunciare il degrado, con parole che non cercano giri di frase, è Sarah Boette, del coordinamento cittadino della Lega di Alghero.

Questa è la situazione reale oggi a Sa Segada: bidoni stracolmi, sacchi ammassati a terra, rifiuti abbandonati ovunque. Un quadro desolante che purtroppo conferma in pieno ciò che denunciamo da giorni. Le nostre segnalazioni sono state ignorate, mentre l’agro continua a essere trattato come una periferia di serie C, senza servizi adeguati e senza ascolto”. Le parole colpiscono come una sassata contro la vetrina patinata dell’amministrazione Cacciotto, che da mesi alterna promesse a sopralluoghi, senza – secondo Boette – risposte concrete.

La verità è che l’amministrazione comunale, al di là delle dichiarazioni di facciata, ha abbandonato l’agro. E ciò che è più grave: non ascolta. I cittadini delle borgate, come quelli di Sa Segada, sono stanchi di essere invisibili e ignorati, nonostante paghino le tasse come tutti gli altri”. L’accusa è precisa, affilata. E accompagnata da una proposta concreta: non chiacchiere, ma vigilanza e lavoro. “Serve una transizione seria e ragionata, che mantenga le oasi ecologiche nelle campagne e le renda presidi controllati, con la presenza di un operatore incaricato al ricevimento dei rifiuti. Una soluzione semplice, attuabile da subito, che eviterebbe l’accumulo selvaggio e potrebbe anche generare occupazione”.

E infine, il carico da novanta: “Abbiamo denunciato per primi il problema e indicato una via d’uscita concreta. Ma chi governa oggi la città ha scelto il silenzio e l’indifferenza. Noi continueremo a dare voce a chi vive nelle borgate, a chi ogni giorno si sente lasciato solo, affinché l’agro torni finalmente ad avere la dignità e i servizi che merita”. Una dichiarazione che suona come una sfida. E in assenza di risposte, sarà il degrado stesso a parlare per chi tace.