Petrolio in calo sotto i 60 dollari, Marsiglia (FederPetroli): «Europa ormai indipendente, l’Italia dà fastidio agli USA»

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Le quotazioni del petrolio continuano a calare sui mercati internazionali, accentuando una dinamica che preoccupa non solo gli analisti, ma anche le stesse compagnie energetiche americane. Nella mattinata di oggi, il greggio WTI (West Texas Intermediate) si è attestato a 57,49 dollari al barile, mentre il Brent, altro punto di riferimento del mercato, ha toccato quota 61,28 dollari. Valori che mettono in difficoltà le aziende statunitensi del settore.

Il tema è stato affrontato da Michele Marsiglia, presidente di FederPetroli Italia, che ha lanciato un segnale chiaro sulla tenuta del comparto energetico americano: «In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un Break-even (punto di pareggio) sull’operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra 48 e 62 dollari a barile. In questo momento i dazi stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d’America che l’Europa. Sicuramente, come dichiarato dal Presidente Donald Trump, la partita si gioca su quanta energia l’Europa acquisterà dagli USA».

Il presidente di FederPetroli evidenzia anche un mutamento nei rapporti di forza globali, con l’Europa – e in particolare l’Italia – che si sarebbe ormai affrancata dalla dipendenza energetica americana grazie a una strategia di diversificazione rafforzata negli ultimi anni: «Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l’Italia e l’Europa, forti ormai di una propria energia che è stata diversificata anni fa e consolidata attraverso il Piano Mattei per l’Africa voluto dal Governo Meloni e, all’intensificarsi di investimento in Egitto, Emirati e terzi paesi africani e mediorientali, partner commerciali strategici che hanno declassificato l’America ad una potenza minore per i nostri consumi energetici. L’Italia è forte nell’acquisto di Gas e Petrolio, nostra politica industriale energetica anche in Libia inizia a dare fastidio. Attendiamo l’incontro del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Washington, fiduciosi del forte rapporto con l’amministrazione Trump». Una dichiarazione che non nasconde l’ambizione italiana di consolidare la propria centralità nel Mediterraneo e nel mercato globale dell’energia, anche in vista del futuro incontro bilaterale tra Meloni e Trump. Il petrolio scende, ma lo scenario geopolitico resta incandescente.