La UIL Sardegna alza nuovamente la voce contro il precariato nella sanità regionale, denunciando una situazione ormai insostenibile per centinaia di lavoratori che continuano a operare in condizioni di incertezza, nonostante il loro ruolo essenziale nel sistema sanitario.
“Basta precariato nella sanità sarda. È inaccettabile che centinaia di lavoratori continuino a vivere nell’incertezza, nonostante il loro ruolo essenziale per il nostro sistema sanitario”, dichiara Guido Sarritzu, segretario regionale UIL Sardegna. Il sindacato chiede un piano straordinario di stabilizzazioni che coinvolga tutto il personale del comparto, dai tecnici agli amministrativi, fino agli OSS e agli assistenti sanitari.
“Non possiamo permetterci di perdere queste professionalità, acquisite con anni di esperienza e sacrificio. La carenza di personale negli ospedali e nei servizi territoriali è ormai un’emergenza conclamata”, aggiunge Sarritzu. La UIL evidenzia come, nonostante le numerose audizioni in commissione e il riconoscimento della criticità da parte delle istituzioni, ancora non siano state trovate soluzioni concrete.
Il sindacato ribadisce che la precarietà nel settore sanitario non colpisce solo i lavoratori, ma incide pesantemente anche sulla qualità dell’assistenza ai cittadini. “Da anni sollecitiamo interventi concreti, ma finora abbiamo ricevuto solo risposte parziali e insufficienti. È il momento di passare dalle parole ai fatti: si porti subito in Consiglio una proposta di legge finalizzata alla stabilizzazione di tutto il personale precario, per mettere fine a questa situazione insostenibile”, conclude Sarritzu.
La UIL Sardegna continua dunque la sua battaglia affinché la politica regionale affronti con decisione una problematica che non può più essere rimandata.
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