Un progetto da rimodulare: Alghero chiede il tramtreno per unire città e aeroporto

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  La sala del Quarter di Alghero era troppo piccola per contenere l’entusiasmo e la partecipazione dei cittadini, comitati e associazioni. Non un semplice dibattito, ma un momento di confronto cruciale per il futuro della ferrovia Sassari-Alghero. Al centro del tavolo, un’idea precisa: rimodulare subito il progetto e puntare sull’elettrificazione e sul tramtreno per collegare Alghero, Sassari e l’aeroporto. Mario Bruno, socio fondatore dell’associazione Maestrale e moderatore delle conclusioni, è stato chiaro: “Il progetto va rimodulato sulla base di un’intesa tra Comune, Regione e Stato. Siamo ancora in tempo e le risorse ci sono”. 

  La proposta è ambiziosa: elettrificare l’intera linea, introdurre il tramtreno e garantire un collegamento diretto fino a Calabona, passando per il centro di Alghero, l’aeroporto e Sassari. Una soluzione che, secondo i partecipanti, sarebbe moderna, efficiente e sostenibile. La voce degli esperti ha confermato la necessità di un cambiamento radicale. Enrico Fedeli, del Politecnico di Torino, ha tracciato un quadro storico e tecnico preciso: “La Sassari-Alghero è stata considerata per troppo tempo una ferrovia secondaria e poco utile.

  I tempi di percorrenza del 2025 sono praticamente identici a quelli di 40 anni fa. Eppure, questa linea ha un potenziale enorme”. Fedeli ha puntato il dito contro il progetto a idrogeno, definendolo un’anomalia che va contro la direzione indicata da decenni: la conversione in tramtreno. Non solo analisi tecniche, ma anche appelli all’unità. Alessio Sanna, esperto algherese da anni attivo a Torino, ha sottolineato l’importanza di una pianificazione condivisa: “I progetti non possono essere scatole chiuse che si aprono solo all’ultimo momento. Devono nascere dai territori e per i territori”. Un invito a superare divisioni politiche e a costruire una visione comune per il trasporto locale. Anche Rosario Musmeci, coordinatore del comitato metrotramvia di Sassari, ha ribadito il ruolo strategico della ferrovia a scartamento ridotto: “Questa linea è l’asse portante di un sistema che, attraverso l’elettrificazione e il tramtreno, può connettere Alghero, Sassari e Sorso. Ma non solo: potrebbe garantire collegamenti diretti con l’aeroporto di Fertilia e le borgate, integrando le aree periferiche e rafforzando l’intera Città Metropolitana”.

  L’assessore comunale Roberto Corbia ha mostrato apertura verso la proposta di rimodulazione, ma ha messo in guardia sui rischi di perdere i fondi del PNRR: 320 milioni di euro già stanziati. “Occorre trovare un equilibrio – ha dichiarato – e richiedere al Ministro Salvini la possibilità di rivedere il progetto senza perdere i finanziamenti”. A conclusione del dibattito, Gabriella Esposito, vicepresidente dell’associazione Maestrale, ha lodato il clima costruttivo dell’incontro, sottolineando la partecipazione di esponenti politici di vari schieramenti, uniti dalla volontà di trovare soluzioni condivise. Non c’erano tifoserie, ma proposte concrete. La sfida è chiara: agire in fretta per non perdere questa opportunità storica. Perché il tramtreno non è solo un progetto infrastrutturale. È una visione di futuro per un territorio che vuole essere connesso, moderno e sostenibile.