La sera di sabato 14 dicembre le pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di Siniscola hanno steso una rete di controlli che non ha risparmiato nulla e nessuno: automobili, locali, comitive di giovani. Ne è uscito un quadro non proprio edificante, che merita più di una riflessione.
A finire nel mirino, per cominciare, è stato un 29enne sorpreso a girovagare su quattro ruote con una targa prova che gli inquirenti ritengono fasulla. Una svista grossolana, verrebbe da dire, ma non certo l’unico episodio degno di nota. Poco dopo, un trentenne ha fatto parlare di sé, impugnando con la stessa naturalezza con cui altri stringono una birra, un coltello di 21 centimetri. L’arma, tanto vistosa quanto fuori luogo, è valsa all’uomo una denuncia per porto ingiustificato in luogo pubblico. Come se non bastasse, nel taschino aveva pure una modica quantità di marijuana, e così è stato anche segnalato al Prefetto di Nuoro quale assuntore di stupefacenti.
Il giro di vite sul Codice della Strada non si è fatto attendere: tra revisioni saltate, assicurazioni in sospeso e dimenticanze sulle cinture di sicurezza, ben 12 conducenti sono stati colti in fallo. Anche sotto il profilo dei locali della movida dorgalese non sono mancate sorprese: i Carabinieri hanno infatti pizzicato un altro consumatore di marijuana e comminato una raffica di sanzioni – per un totale di 2.780 euro – ai danni di un noto bar del paese, condotto da un 51enne. Gli addebiti riguardano un po’ di tutto: dalle violazioni alle norme regionali in materia commerciale alla disciplina sugli impianti acustici, fino alle regole sulla somministrazione di alcolici. Un catalogo di irregolarità ampio, che la dice lunga su come certe attività si svolgano all’ombra di controlli fin troppo saltuari.
È bene precisare che le imputazioni nei confronti degli indagati sono ancora tutte da verificare in sede processuale: il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e non si possono escludere sviluppi o ribaltamenti a loro favore. Resta il quadro disegnato da questa serata di controlli: un panorama in cui, dietro l’aria tranquilla dei vicoli di Dorgali, sembrano celarsi non poche storture. Forse, per una volta, i Carabinieri hanno solo scoperchiato, come si suol dire, il vaso di Pandora. Restiamo in attesa degli esiti giudiziari. Nel frattempo, si spera che la legalità non resti una chimera scritta su una targa, per di più falsa.
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