Una moria di pesci nella laguna del Calich ha acceso i riflettori su uno degli ecosistemi più delicati della Sardegna. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, non è passato inosservato, e ha immediatamente mobilitato i tecnici del Parco di Porto Conte e quelli dell’Arpas (Agenzia regionale per la protezione ambientale), impegnati in un’indagine a tutto campo per capire le cause di questo evento anomalo.
La laguna del Calich è da tempo al centro di un complesso sistema di monitoraggio continuo.
Attraverso una sonda multiparametrica, attiva 24 ore su 24, vengono analizzati costantemente i parametri chimico-fisici delle acque, con l'obiettivo di prevenire situazioni critiche come la crisi anossica (mancanza di ossigeno nell’acqua) che, spesso, è alla base di episodi simili. Tuttavia, dai primi dati raccolti, questa ipotesi sembra esclusa: i valori registrati non indicano né una diminuzione di ossigeno né temperature anomale che possano aver favorito un fenomeno distrofico (rilascio di idrogeno solforato e mancanza di ossigeno), che è una delle cause classiche di morie nei contesti lagunari.
Se la pista della crisi anossica è stata scartata, altre possibilità sono al vaglio degli esperti. Una delle ipotesi è che del materiale molto fine in sospensione possa aver causato danni meccanici alle branchie dei pesci, provocando un’ostruzione o un’infezione. Un altro scenario preoccupante riguarda un possibile sversamento di sostanze nocive: i tecnici stanno analizzando se qualche scarico proveniente dai canali che affluiscono nella laguna possa aver inquinato le acque. Le recenti piogge potrebbero aver trasportato materiale pericoloso dalle zone industriali o artigianali situate a monte degli affluenti, contribuendo all’avvelenamento dell’habitat lagunare.
Indagini in corso, ma la soluzione appare complessa
Non sarà facile risalire alla causa esatta. L'indagine richiederà esami approfonditi sui pesci morti, alcuni dei quali sono già stati prelevati dalla ASL in collaborazione con il personale della stazione forestale, e inviati all’Istituto Zooprofilattico per ulteriori analisi. Saranno le autopsie sui campioni a dare indicazioni più precise, anche se l’ampiezza delle variabili in gioco rende il lavoro degli investigatori ambientali particolarmente complesso.
La laguna del Calich, con il suo delicato equilibrio, rappresenta una risorsa naturale di inestimabile valore, ma episodi come questo dimostrano quanto fragile possa essere l’ecosistema lagunare. Mentre si attendono i risultati delle indagini, resta alta l’attenzione sui rischi derivanti da un’inadeguata gestione ambientale che, se non prevenuti, possono avere conseguenze devastanti per la biodiversità e l’intero territorio circostante.
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