Eccolo, un altro "risultato" dell'accoglienza senza freni. Un trentatreenne nigeriano, evidentemente non arrivato in Sardegna per cercare un lavoro onesto, è stato ricoverato d'urgenza al Brotzu di Cagliari. Sembrava un comune malore, ma la realtà era ben diversa: dentro di lui c’erano 90 ovuli di eroina, per un totale di 1,4 chili di droga, pronti a essere smistati chissà dove.
Non parliamo certo di una "vittima" in fuga dalle guerre, ma di chi fa parte di un traffico pericoloso, mettendo a rischio la salute pubblica e la sicurezza dei cittadini.
A scoprire tutto sono stati i medici dell’emergenza, che non ci hanno messo molto a intuire che la situazione andava oltre un semplice ricovero. Gli esami radiologici e l’intervento chirurgico d’urgenza hanno fatto il resto, mettendo in evidenza il carico illegale che il nigeriano trasportava.
A quel punto, la polizia ha fatto il suo dovere, arrestandolo e mettendolo sotto custodia, anche se per ora rimane in ospedale.
Il Gip ha convalidato l’arresto, ma le condizioni critiche dell'uomo gli hanno garantito, almeno per ora, un posto in ospedale invece che in cella. Un privilegio che, evidentemente, non spetta a tutti, ma che per certi casi sembra essere concesso con una facilità disarmante. E intanto, noi assistiamo all'ennesima storia di mala immigrazione, dove i problemi non si fermano ai confini, ma finiscono direttamente nelle nostre strade, nei nostri ospedali. Questa è la realtà che ci troviamo a fronteggiare, mentre molti continuano a raccontarci una favola.
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