Schierarsi, prendere posizione. Quante volte abbiamo sentito ripetere questa parola, senza darle il peso che merita? Alessandro Di Battista, volto noto della politica italiana, arriva in Sardegna con un invito preciso: non restare fermi, ma agire. Di Battista sarà protagonista dell’evento organizzato dall’associazione culturale “Schierarsi”, da lui stesso co-fondata, che si terrà presso il Teatro “Maria Carta” di Elmas alle ore 16.00.
L’associazione, nata poco più di un anno fa, ha già raccolto migliaia di iscritti e punta a promuovere un dibattito costruttivo su temi cruciali come sostenibilità, pace, autodeterminazione e lotta alla criminalità organizzata. Ma qui la domanda sorge spontanea: quali reali prospettive può offrire un'iniziativa del genere, in un panorama politico sempre più frammentato e disilluso? E soprattutto, quanto c’è di concreto dietro il fiume di parole?
Di Battista, che con "Schierarsi" intende scuotere le coscienze, ha già messo a segno qualche risultato: 78 mila firme in sei mesi per il riconoscimento dello Stato di Palestina, depositate in Senato.
Ma è lecito chiedersi: è questo ciò di cui ha bisogno il Paese? Un'altra voce fuori dal coro che rischia di disperdersi nel mare delle buone intenzioni? Certo, di voci critiche ne abbiamo viste molte, eppure il cambiamento vero sembra sempre rimanere dietro l'angolo.
L'incontro è aperto al pubblico e gratuito. Un'occasione per ascoltare, riflettere e forse schierarsi. Ma il nostro compito, da osservatori attenti, è anche quello di non fermarci alla superficie: dietro ogni slogan c'è una realtà da indagare, e il rischio di restare inascoltati è sempre dietro l'angolo. Cosa accadrà dopo questo evento? Quanta sostanza reale c’è nelle promesse di un cambiamento così spesso evocato e altrettanto raramente realizzato?
Di Battista lo sa bene: "Oggi è importante avere il coraggio di schierarsi. Non aspettiamo il cambiamento, facciamolo accadere insieme." Ma noi continueremo a chiederci: quanto, di questo cambiamento, riuscirà davvero a concretizzarsi?
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