Strage di Nuoro: emergono nuovi dettagli sulla furia omicida di Roberto Gleboni. Problemi finanziari e la malattia della moglie dietro la tragedia?

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  Nuoro è ancora sotto choc, mentre continuano le indagini per far luce sul massacro che ha portato alla morte di cinque persone. Gli inquirenti si concentrano ora sui possibili moventi che hanno spinto Roberto Gleboni, 52 anni, a compiere la strage che ha sterminato la sua famiglia e il vicino di casa. Tra le ipotesi più accreditate emergono la malattia della moglie e i crescenti problemi finanziari. Il 14enne sopravvissuto, unico testimone diretto, è stato ascoltato in un'audizione protetta dopo un intervento per rimuovere schegge dal volto. Con lui, presenti uno psicologo e il tutore legale, Antonio Cualbu. Le sue prime parole agli agenti – “Urlavano tutti” – lasciano intendere il clima di terrore che si è consumato nell'appartamento di via Ichnusa la mattina del 25 settembre. Un dettaglio che gli inquirenti stanno cercando di analizzare per comprendere meglio l'escalation di violenza. Gli investigatori stanno ora esaminando in profondità la situazione finanziaria della famiglia. La coppia aveva venduto, circa due anni fa, una casa ereditata da Giusi Massetti, la moglie, per trasferirsi in un appartamento in affitto. 

  I progetti di acquistare una nuova abitazione più grande non si sono mai concretizzati, e non è chiaro come siano stati gestiti i proventi della vendita. La gestione di quel denaro potrebbe aver causato tensioni e alimentato la disperazione di Gleboni, che lavorava come operaio forestale ed era noto per il suo carattere possessivo e ossessivo nei confronti della moglie. Le testimonianze raccolte dai vicini e dagli amici della coppia presentano un quadro contraddittorio. C’è chi descrive la famiglia come unita e senza particolari problemi, e chi invece racconta di una relazione segnata da litigi e possessività. Particolare attenzione è stata rivolta alla salute di Giusi, che da tempo soffriva di una malattia e si sottoponeva frequentemente a visite mediche, spesso accompagnata dalla figlia Martina. Gli investigatori stanno acquisendo la documentazione sanitaria di tutta la famiglia per verificare se la situazione della moglie possa aver influito sulla mente di Gleboni, già provato dai problemi finanziari e personali. Un altro elemento importante riguarda la sera precedente al delitto. Giusi aveva programmato di uscire con un’amica intima, ma ha annullato l’appuntamento a causa della febbre. 

  C’è chi si chiede se fosse un semplice malessere legato alla sua malattia o se dietro ci fossero già segnali di tensione e malumori tra lei e il marito. La Procura sta vagliando tutti gli elementi e ha disposto ulteriori accertamenti sullo stato patrimoniale dei Gleboni, oltre ad analizzare computer e telefoni cellulari della famiglia. Le indagini potrebbero così svelare ulteriori dettagli su questa tragedia che ha sconvolto un’intera comunità. In parallelo, due uomini della Polizia giudiziaria sono tornati nell’appartamento di via Ichnusa per cercare nuovi elementi da mettere a disposizione del medico legale Roberto Demontis, che sta conducendo le autopsie all’ospedale Brotzu di Cagliari. Questi esami potranno fornire dettagli cruciali sulla dinamica della strage, dando agli inquirenti ulteriori elementi per comprendere cosa sia realmente accaduto quel fatidico mercoledì mattina. Mentre Nuoro si interroga e attende risposte, il giovane sopravvissuto continua a chiedere di suo fratello Francesco, ignaro della tragica verità. Nessuno ha ancora avuto il coraggio di dirgli che quel bambino di 10 anni, che dormiva accanto a lui quella mattina, non c'è più.