C'era una volta, a Torpé, una donna di 46 anni che sognava il suo principe delle Mille e una Notte. E come nelle fiabe moderne, lo ha trovato online: un affascinante emiro che, con parole dorate, le ha fatto battere il cuore attraverso uno schermo.
Da aprile a luglio, l'incantesimo ha retto.
Lui, lesto con le parole quanto con le richieste, l'ha convinta a inviargli denaro: bonifici e gift card elettroniche per un totale di 900 euro. Una somma che, per un emiro, sarebbe spiccioli da caffè, ma che per lei rappresentava un investimento nel sogno.
Ma come spesso accade, la carrozza si è trasformata in zucca.
La nostra protagonista ha aperto gli occhi, scoprendo che dietro il turbante del principe si celava un comune truffatore, tale S.L., più abile con le frodi che con i tappeti volanti.
Con il cuore infranto e il portafoglio alleggerito, si è rivolta ai carabinieri. Le forze dell'ordine, con pazienza e mestiere, hanno individuato il sedicente emiro, denunciandolo per truffa.
Morale della favola? Nel mondo virtuale, le fiabe possono diventare incubi, e non tutti i principi sono azzurri. A volte, è meglio affidarsi alla realtà, per quanto meno scintillante, che inseguire miraggi nel deserto del web.
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