Alle 08:45 di questa mattina, la tranquillità della periferia di Carbonia è stata spezzata da un'esplosione improvvisa. Un ordigno rudimentale, nascosto all'interno di una scatola di legno, è deflagrato ferendo una donna di 68 anni che si trovava sul luogo per occuparsi di una colonia felina. È una vicenda che, a primo impatto, ha tutti i contorni dell'assurdo, di quelle storie che ci fanno riflettere su quanto, a volte, il confine tra normalità e pericolo possa essere sottile e imprevedibile.
La donna, incuriosita da quella scatola abbandonata, ha compiuto un gesto tanto istintivo quanto fatale: ha cercato di spostarla, e in quel preciso istante è scattata la trappola.
L'esplosione l'ha ferita, ma fortunatamente, non in maniera grave. Trasportata d'urgenza all’ospedale Sirai, la vittima è stata ricoverata in codice arancione; le sue condizioni, fortunatamente, non destano preoccupazione.
Tuttavia, ciò che rimane è l'ombra di un atto intenzionale. Chi ha piazzato quell'ordigno? E perché proprio in quel luogo, apparentemente tranquillo, lontano dalla frenesia della città? Le ipotesi possono essere molte, ma per ora sono solo speculazioni. Sul posto sono subito intervenuti i Carabinieri di Carbonia e il personale artificiere, che hanno messo in sicurezza l'area e avviato le indagini.
Il gesto non sembra casuale, eppure la sua assurdità lo rende ancora più sconcertante.
Un ordigno artigianale, nascosto in una scatola di legno, in un terreno anonimo: un atto di avvertimento? Un tentativo di colpire qualcuno in particolare? Oppure, semplicemente, l'opera di un folle? Le autorità stanno cercando di risalire alle motivazioni dietro questo episodio, ma la verità potrebbe essere difficile da afferrare.
In ogni caso, il terrore non si misura soltanto dalla gravità delle ferite, ma dall’incertezza che episodi come questo seminano. Una donna intenta a occuparsi dei gatti randagi, finisce suo malgrado coinvolta in una vicenda che avrebbe potuto avere un epilogo ben peggiore. L'ordinaria quotidianità che si infrange di fronte all'assurdo, e una comunità che, ora più che mai, si interroga sul perché.