Oristano, concluso il ciclo di riunioni del Comitato Provinciale per la Sicurezza: Il Prefetto Angieri spinge per la prevenzione e la sinergia tra istituzioni

-
Oristano, 10 settembre - Questa mattina, nella Sala Giudicale del Comune di Oristano, si è chiuso il ciclo di riunioni "decentrate" del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, un progetto che, fin dal suo avvio a gennaio, ha permesso un confronto diretto tra lo Stato e le comunità locali. L'iniziativa, fortemente voluta dal Prefetto Salvatore Angieri, ha portato i vertici della sicurezza a dialogare direttamente con i cittadini e le istituzioni comunali, per capire sul campo le problematiche e le priorità del territorio. L’ultimo incontro ha coinvolto i sindaci di Oristano e dei principali comuni limitrofi, dalla dinamica Terralba alla tranquilla Narbolia. A fronte di un quadro generale positivo sulla delittuosità, il Prefetto ha tracciato un percorso chiaro e pragmatico: fare rete e prevenire. Due concetti semplici ma determinanti, messi al centro della sua strategia per garantire la sicurezza. Non ci sono più alibi o appigli per chi pensa che le cose si possano risolvere con improvvisazioni. Angieri ha parlato con chiarezza: "Soltanto attraverso la sinergia istituzionale e la condivisione di strategie si ottengono risultati tangibili per la sicurezza dei cittadini". Dati alla mano, il 2023 ha registrato un incremento del 36% nei controlli sul territorio, un dato che si conferma anche nel 2024. Questo ha portato a una diminuzione dei crimini tradizionali come furti e rapine. Ma mentre i classici reati sembrano essere in calo, si fa avanti una nuova piaga: le truffe, soprattutto quelle online, e i reati legati al "codice rosso", che testimoniano un triste aumento della violenza domestica. Tuttavia, il Prefetto ha chiarito che questo incremento va letto con attenzione: molte vittime, infatti, stanno trovando il coraggio di denunciare, grazie anche alla fiducia crescente nelle forze dell'ordine. Il quadro è complesso. Da una parte, un controllo territoriale efficace e in costante evoluzione, dall'altra nuove sfide che si affacciano con prepotenza. Il disagio giovanile, il consumo di sostanze stupefacenti e alcoliche tra i più giovani, il degrado urbano e il crescente abbandono degli spazi pubblici e privati. Problemi che richiedono una risposta tempestiva e incisiva, con l’aiuto di ogni istituzione, dai servizi sociali fino alla ASL. Il Prefetto non ha risparmiato critiche velate e spunti operativi concreti. È chiaro che la sicurezza non può essere delegata solo alle forze dell'ordine: la videosorveglianza, la cura degli spazi comuni e una maggiore attenzione ai centri abitati sono parte di una visione di sicurezza urbana integrata, dove anche i sindaci devono fare la loro parte. Il degrado di edifici privati è un nodo cruciale: ordinanze urgenti, richieste di messa in sicurezza, basta rinvii. La sicurezza passa anche dalla bellezza e dalla cura del nostro territorio. Un altro punto critico è il ruolo delle polizie locali. Troppo spesso trascurate o sottovalutate, queste forze possono fare la differenza in ambito urbano, liberando risorse preziose per i carabinieri e la polizia. E qui entra in gioco la cooperazione tra comuni, che devono trovare il modo di condividere personale e risorse per garantire un servizio efficace e capillare. Ma il Prefetto non ha dimenticato nessuno. Se i giovani sono al centro delle preoccupazioni, anche gli anziani meritano attenzione. Una generazione sempre più fragile, esposta a reati di nuova generazione come le truffe informatiche, spesso perpetrate da criminali senza scrupoli. Non si può abbassare la guardia nemmeno qui, e il Prefetto ha ricordato l'importanza di sensibilizzare i cittadini attraverso incontri nelle scuole e nelle comunità, per diffondere una cultura della legalità e del rispetto. Il bilancio finale dell’incontro è stato positivo, ma non senza la consapevolezza che la strada da percorrere è ancora lunga. L'esperienza delle riunioni decentrate ha dimostrato una vicinanza concreta dello Stato alle comunità, ma questa vicinanza deve tradursi in azioni quotidiane e tangibili. Non basta celebrare gli incontri, servono fatti. Un ringraziamento speciale è andato al sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, per la disponibilità e la sensibilità dimostrata verso le problematiche della sicurezza. Il Prefetto, prima della conclusione della riunione, ha anche visitato la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri, apprezzando il lavoro svolto sul territorio, una testimonianza di quanto la sicurezza si costruisca non solo nelle sale dei palazzi, ma nelle strade, nei quartieri, tra la gente. Oristano, una città che non vuole e non può permettersi di abbassare la guardia, è pronta a raccogliere la sfida, forte di una rete istituzionale sempre più salda e di un dialogo che, finalmente, sembra aver preso la giusta direzione.