Vandalizzato il monumento ai paracadutisti di Alghero: Un affronto alla memoria

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  Alghero – Pochi giorni. È tutto ciò che è servito perché l’inciviltà colpisse un’opera appena installata nei giardini Lepanto-Cecchini. Il monumento al Paracadutista, realizzato dall’artista algherese Mario Nieddu per omaggiare i Leoni della Folgore caduti a El Alamein, è stato vandalizzato. Un gesto tanto vile quanto stupido, come se la storia potesse essere cancellata a martellate. Sì, perché gli ignoti hanno tentato di staccare un dito della statua, simbolo di un sacrificio che, evidentemente, non tutti sanno comprendere. La scultura, che raffigura un paracadutista con una granata in mano e ai piedi un commilitone deceduto, è stata pensata per ricordare i caduti della Folgore, ma ha suscitato qualche polemica. 

  C’è chi, come spesso accade, ha giudicato l’opera troppo cruda, troppo legata a una visione bellica che si preferirebbe rimuovere dalla coscienza collettiva. Ma un gesto così? È pura violenza. Pino Meloni, referente della sezione sassarese dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, ha manifestato la sua rabbia, sottolineando come la statua rappresenti un inno alla pace e non alla guerra. L'onorevole Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei deputati, ha condannato senza mezzi termini l'accaduto: "Condanno fermamente il vile gesto con cui ignoti hanno deturpato il monumento al Paracadutista di Alghero, realizzato dall’artista Mario Nieddu e recentemente installato nei giardini Lepanto-Cecchini, in ricordo dei Leoni della Folgore di El Alamein. 

  Un atto ignobile contro un simbolo che rappresenta una pagina eroica della storia italiana, e sul quale confido venga fatta piena luce con l’identificazione dei responsabili. Esprimo la mia totale vicinanza al Gruppo XI sezione di Sassari dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia e al suo referente Pino Meloni". Vandalizzare un’opera del genere non è solo un crimine contro l’arte, ma un insulto alla storia. E in un’Italia sempre più smemorata, episodi come questo mostrano quanto sia facile attaccare ciò che non si capisce.