«Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.
La richiesta è stata accolta.
Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo.
Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza.»
Mussolini fu per l'ultima volta in Sardegna nella prima vera del 1942. L'evento fu celebrato dall'agenzia ufficiale Stefani con un album fotografico intitolato appunto Il Duce in Sardegna. Arrivato nell'isola il 10 maggio pilotando personalmente il suo trimotore, Mussolini ne ripartì il 16 dopo avere visitato i centri maggiori e annunciato alla Maddalena la decisione di occupare la Corsica con truppe italiane.
Qui sotto mettiamo a confronto le parole dell 'agenzia giornalistica e la pagina di diario di
Galeazzo Ciano, suo genero. (Quella visita, in verità, non sarebbe stata l'ultima: Mussolini fu ancora in Sardegna dal 7 al 20 agosto 1943, prigioniero nella Villa Webber della Maddalena, dopo la caduta del suo regime)
Ogni viaggio del Duce, specialmente durante la guerra, costituisce un avvenimento che supera la stessa cronaca nazionale, riflettendosi nel mondo, soprattutto per le manifestazioni popolari che l'accompagnano.
La recente visita del Duce in Sardegna ha assunto, in tal senso, un'importanza eccezionale, costituendo una indiretta risposta a tutte le farneticazioni di certa propaganda nemica. E ciò non sol
tanto perché l'isola dei Sardi, vecchia culla del Regno di Savoia, rappresenta il più valido avamposto dell'Italia Imperiale nel Mediterraneo Occidentale, ma anche perché, attraverso l'avvenimento, e in circostanze particolarmente significative, è stata suscitata una atmosfera di entusiasmo e di fede, sono tati rievocati simboli e ricordi, sono state create premesse e condizioni, che non hanno soltanto il più alto valore simbolico.
M. Morgagni, Il Duce in Sardegna, Roma 1942.
16 Maggio - Ritorno di Mussolini. È molto contento del suo viaggio e di quanto ha visto: non ha affatto l'aria affaticata, anzi è bruciato in volto e snellito. Parla con entusiasmo del popolo di Sardegna, dal quale non ha sentito né una protesta per il pane scarso né un'invocazione di pace «che invece non sarebbero mancate nella Valle Padana, oggetto di troppi esperimenti politici».
Anche per quanto riguarda la difesa dell'isola, ha tratto dalla sua visita motivi di sicurezza. Buone truppe, armamento efficiente e nelle zone di possibile sbarco "una tale malaria che varrebbe a
decimare in pochi giorni le truppe inglesi come furono distrutte quelle di Federico Barbarossa quando sostarono tra Portonaccio e Ponte Galera».
G. Ciano, Diario 1937-1943, a cura di R. De Felice, Milano 1980.
Foto Istituto Luce. Mussolini affacciato al balcone della scuola Sebastiano Satta
![]()