Caos TARI ad Alghero: Disallineamenti e cartelle pazze scatenano la bufera politica

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  Quella che si sta consumando ad Alghero intorno alla questione della TARI è una di quelle vicende che, per la loro bizzarria e assurdità, sembrano uscite dalla penna di un umorista satirico. Eppure, è tutto tristemente vero: in un contesto in cui l’amministrazione comunale, attraverso la SECAL, la società partecipata che gestisce le entrate tributarie, ha inviato ai cittadini notifiche per il pagamento della tassa sui rifiuti, il caos regna sovrano. Facciamo un passo indietro. Le cartelle TARI, regolarmente inviate per il 2024, stanno causando non poche polemiche tra gli algheresi. La questione ruota attorno a un disallineamento nei dati della SECAL, dati che, non aggiornati da anni, hanno portato a errori macroscopici nel calcolo delle imposte. 

  È emerso, infatti, che molte delle informazioni utilizzate per determinare l’importo dovuto dai contribuenti – come la superficie dell’immobile, il numero di residenti, e altre variabili – sono state prese da vecchi registri, mai sincronizzati con le più recenti verifiche effettuate dalla Step, l’ente che si occupa dei controlli. Questo disastro amministrativo ha fatto sì che alcuni contribuenti, che in passato avevano regolarizzato le loro posizioni pagando la differenza tra quanto dichiarato e quanto rilevato, si vedano ora recapitare nuove richieste di pagamento, con importi rivalutati e interessi, come se il loro precedente pagamento non fosse mai avvenuto. 

  La situazione si è ulteriormente complicata quando, nel bel mezzo di agosto, sono piovuti nuovi avvisi di pagamento su numerosi cittadini, a quanto pare persino all’insaputa dell’assessore alle finanze, Enrico Daga. La vicenda è diventata subito un caso politico. Le forze di opposizione, capitanate da Forza Italia, UDC-Patto per Alghero, Lega, Fratelli d’Italia e Prima Alghero, hanno colto al balzo l’opportunità per sferrare un duro attacco all’amministrazione comunale. In particolare, hanno richiesto con forza che il sindaco Cacciotto intervenga per far rettificare gli avvisi di accertamento, cancellando le sanzioni e gli interessi, e limitando il recupero delle somme esclusivamente alle differenze accertate, senza oneri aggiuntivi per i contribuenti. Secondo l’opposizione, è inaccettabile che cittadini che hanno agito in buona fede, pagando regolarmente quanto richiesto da SECAL, si trovino ora a dover affrontare ulteriori esborsi a causa di errori amministrativi non imputabili a loro. "Non è tollerabile che l’inefficienza burocratica diventi un'arma di vessazione nei confronti dei contribuenti," tuonano i rappresentanti del centrodestra, che accusano l’amministrazione di aver creato un clima di incertezza e sfiducia tra i cittadini. 

  La situazione appare dunque complicata e difficile da risolvere. Il suggerimento di alcuni, di abbonare gli interessi, appare più un palliativo che una vera soluzione. Altri propongono una completa revisione dei database, affinché simili disastri non si ripetano in futuro. Ma, intanto, le cartelle esattoriali sono già arrivate, e con esse l’obbligo di pagare. In questo marasma, ciò che emerge con chiarezza è l’immagine di una macchina amministrativa che procede a singhiozzo, incapace di allineare i propri strumenti operativi con la realtà effettiva, finendo per scaricare sui cittadini le conseguenze di errori che dovrebbero essere imputati ad altri. È una situazione che richiede non solo un intervento tempestivo, ma anche una riflessione profonda su come migliorare la gestione delle imposte locali, per evitare che in futuro si ripetano situazioni che, più che generare entrate, rischiano di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.