Venerdì 30 agosto, alle 11:30 del mattino, la Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato un terremoto di magnitudo 3.3 al largo della costa sud-orientale della Sardegna. L'epicentro è stato localizzato in mare, in una zona compresa tra Olbia e Siniscola, un'area che, sebbene non sia nota per una frequente attività sismica, ha comunque registrato una ventina di terremoti negli ultimi quarant'anni.
Questo evento sismico, pur non essendo comune, non è del tutto isolato nella storia recente della regione. I dati storici evidenziano che l'area fu già teatro di un sisma significativo nel 1948, quando un terremoto di magnitudo 4.7 colpì la stessa zona. Quel terremoto, benché non avesse causato danni gravi, fu chiaramente avvertito in tutta l'isola, suscitando preoccupazione tra la popolazione locale.
La Sardegna, solitamente percepita come una regione geologicamente stabile rispetto ad altre parti d'Italia, non è completamente immune dall'attività sismica. L'evento di oggi, sebbene di magnitudo moderata, ricorda che l'isola è comunque soggetta a movimenti della crosta terrestre, specialmente in aree specifiche come quella tra Olbia e Siniscola.
L'INGV continua a monitorare attentamente l'attività sismica nella regione, sebbene al momento non siano stati riportati danni o segnalazioni di particolare rilevanza a seguito del sisma. Questo terremoto serve come un promemoria della complessità geologica anche in aree considerate a basso rischio sismico, sottolineando l'importanza di una vigilanza continua e di un'adeguata preparazione della popolazione locale.
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