Un pescatore sportivo algherese di 70 anni mentre era intento a pescare nelle acque della rada di Porto Conte è stato punto da una tracina , "aragna" da queste parti, subendo immediatamente le conseguenze del veleno del pesce.
La moglie che era con lui ha immediatamente informato la sala Operativa della Guardia Costiera di Alghero , con una chiamata di soccorso tramite il numero blu per le emergenze in mare 1530, la quale riferiva al personale della Capitaneria del gravissimo stato di salute nel quale si trovava il marito in seguito alla puntura di una tracina.
La motovedetta CP 871 raggiungeva la baia di Porto Conte dove si trovava il pescatore fornendo assistenza all'uomo che poteva raggiungere la base nautica di Porto Conte dove riceveva le prime cure dal personale del 118 che nel frattempo era stato allertato. La puntura di una tracina provoca un dolore violento nell'arco di una decina di minuti dal momento in cui la spina dorsale del pesce ha iniettato il veleno.
Il dolore si estende rapidamente lontano dalla sede della puntura (in genere la pianta del piede se il pesce è stato calpestato inavvertitamente; le mani - incidente comune tra i pescatori - quando si rovista con poca attenzione nelle reti; la pancia - caso raro - quando in apnea ci si avvicina alla tana di una tracina).
Il picco del dolore si ha dopo 20 – 50 minuti e può protrarsi per 24 ore o addirittura, anche se attenuato, per più giorni.
Pescatori e commercianti di pesce che spesso hanno avuto a che fare con le punture della tracina (il veleno penetra anche quando il pesce è morto e resiste alla refrigerazione), possono sviluppare negli anni l'immunità al veleno e in genere i sintomi, in questi casi, risulteranno molto attenuati.
Uno dei rimedi comuni, da pronto soccorso in emergenza, è quello di immergere la parte ferita in acqua bollente.
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