I dati pluviometrici diramati dalla Regione Sarda nella giornata di ieri danno un'idea dettagliata sul quantitativo di acqua caduta dal cielo il giorno in cui la Sardegna fu colpita dal ciclone Cleopatra il 18 novembre 2013.
Nella mappa diffusa dal Commissario delegato per l'emergenza Giorgio Cicalò, sono state evidenziate le zone relative ai Comuni colpiti dall'alluvione e classificate in base ai quantitativi misurati nelle 24 ore. Ad Olbia il 18 novembre caddero 117,6 millimetri di pioggia.Un quantità d'acqua certamente imponente ma, a quanto dicono gli esperti, non tale da motivare il disastro che, purtroppo, tutti conosciamo.
Anzi, nella mappa territoriale della Gallura il centro abitato di Olbia (colore verde) risulta tra quelli in cui quel giorno è piovuto meno. Nei territori comunali tra Loiri Porto San Paolo, Padru e Monti le precipitazioni sono state misurate in 240 mm e 247,4 mm (colore celeste): più del doppio rispetto ad Olbia. Nel Comune di Arzachena ne sono caduti 120 mm. Per trovare la zona record del cumulato nelle 24 ore del 18 novembre bisogna spingersi in Barbagia tra Urzulei e Orgosolo dove sono caduti ben 469,6 millimetri. 4 volte il cumulato misurato ad Olbia.
Con i numeri alla mano è fin troppo ovvio che le cause del disastro che ha seminato morte e distruzione nella città più popolosa della Gallura, vanno ricercate in terra e non in cielo. I dati della mappa non fanno altro che confermare ciò che, in linea di massima, si è sempre saputo o intuito: per quanto possa aver piovuto, quella che in molti hanno definito "la bomba d'acqua" che ha investito le zone basse della città, si è incuneata nei canali autoalimentandosi e prendendo velocità come in una serie di piste di bob.
La città di Olbia quel tragico lunedì veniva da due giorni di pioggia copiosa.
Intere zone come Pittulongu erano già sott'acqua. Ma anche le parallele e le traverse di viale Aldo Moro erano fortemente allagate, come del resto, è successo decine volte negli ultimi anni. Domenica 17 novembre smise di piovere al mattino; mancò l'energia elettrica ai motori di aspirazione del tunnel che porta a via Escrivà. La strada, una sorta di fossato sotto il livello del mare, rimase chiusa al traffico all'incirca fino alle 12.00, così come l'altro tratto di galleria per l'aeroporto, ma il pomeriggio riprese a piovere e in quelle ore arrivò il "famoso" allerta meteo con l'indicazione di "Criticità elevata".
Il resto è storia tristemente conosciuta.
Il prefetto Gabrielli il giorno 19 novembre, nella prima conferenza stampa che si tenne a Poltu Quadu disse davanti ai media di tutta Italia: "L'evento di ieri è stato eccezionale. In 24 ore la pioggia caduta è stata pari a quanto si verifica normalmente in tutto il Paese in 6 mesi". Di certo il prefetto non aveva ancora i dati pluviometrici regionali altrimenti si sarebbe reso conto che ad Olbia, per esempio, è certamente piovuto tanto ma visto che negli ultimi trent'anni nel mese di dicembre (quello normalmente più piovoso) il cumulato medio è pari a 98 mm, il dato del giorno 18 novembre è più alto della media di dicembre di soli 19,6 mm.
Per capire meglio la situazione rendiamo scaricabile la mappa riferita ai Comuni interessati dall'alluvione del 18 novembre e i relativi dati pluviometrici.
di Mauro Orrù
Scarica allegato: Dati_Pluvio.pdf
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