La Provincia di Oristano è sotto allarme per un nuovo focolaio di "lingua blu", una malattia virale che ha colpito due allevamenti nei comuni di Narbolia e San Vero Milis. L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha rilevato la presenza del sierotipo 3 del virus, confermando un'espansione che preoccupa gli allevatori e le autorità sanitarie locali.
Attualmente, il virus ha già interessato 44 comuni nella Provincia di Oristano.
I numeri sono allarmanti: 51 capi sono già morti, mentre 619 animali risultano contagiati. Questa diffusione impone un intervento immediato e coordinato per evitare che la situazione sfugga di mano.
Il Servizio di Sanità Animale della ASL 5, sotto la direzione di Enrico Vacca, ha prontamente emanato un provvedimento sanitario. L'obiettivo è chiaro: limitare il più possibile la diffusione del virus. "Le movimentazioni di animali di specie ovina, caprina e bovina, sia da vita che da macello, devono essere concordate con i Servizi Veterinari di partenza," spiega Vacca. Questa misura è cruciale per controllare il movimento degli animali, che potrebbe essere un veicolo per la propagazione dell'epidemia.
Il protocollo stabilito prevede che tali movimentazioni siano subordinate a rigide misure di sicurezza, tra cui il trattamento degli animali e il successivo test PCR per garantire che non siano portatori del virus. Tuttavia, sono state previste alcune deroghe per le movimentazioni di animali destinati al macello, a condizione che questi siano macellati entro 24 ore dall'arrivo al macello di destinazione e che i mezzi di trasporto vengano trattati con insetticida.
"Queste misure sono fondamentali per ridurre al minimo il rischio di contagio," conclude Vacca.
Il controllo della diffusione della lingua blu richiede una stretta collaborazione tra allevatori, veterinari e autorità sanitarie. Ogni passo deve essere compiuto con la massima attenzione per proteggere non solo il patrimonio zootecnico, ma anche l'economia locale che dipende fortemente dal settore agro-pastorale. La situazione è grave, ma con una risposta tempestiva e coordinata, è possibile limitare i danni e arginare l'espansione del virus. Le autorità sanitarie restano in allerta, pronte a intervenire per ogni necessità.
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