Alghero, violenza in discoteca: Salis si difende, "Nessuna responsabilità"

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  "Nessuna responsabilità, dispiace per l'accaduto." Cosimo Salis, storico gestore della vita notturna ad Alghero, parla con fermezza riguardo alla rissa avvenuta la notte del 14 agosto all’interno della discoteca Touch in The Beach, gestita dal figlio Fabrizio. Un episodio di violenza che ha portato un giovane di 23 anni a essere aggredito e ferito al volto, con una prognosi di trenta giorni. Salis ci tiene a chiarire subito la sua posizione: "Non siamo stati citati né denunciati da nessuno." 

  E sulla dinamica dell’aggressione, immortalata in un video che ha fatto il giro dei social, è netto: "Il ragazzo con la maglia nera del video non fa parte del nostro staff di security. Tutti i nostri collaboratori indossano una maglietta con la scritta Touch Security, lui no." La scena ripresa dai telefonini mostra un giovane di colore, dotato di auricolare e apparato trasmittente, che, dopo essere stato spinto, reagisce con un pugno violento. "Mi dicono che la rissa sia scoppiata per insulti razzisti rivolti al ragazzo di colore," aggiunge Salis, senza nascondere il dispiacere per quanto accaduto, ma rimarcando l’estraneità della sua discoteca ai fatti.

  Fabrizio Salis, attuale gestore del locale, si trova ora nel mirino degli insulti e delle minacce online, un’onda di odio che il padre Cosimo stigmatizza con amarezza. "Ho sempre garantito la sicurezza nei miei locali," afferma, ribadendo che i suoi dipendenti sono tutti regolarmente registrati in prefettura. Per ora, l’unico denunciato è il giovane che ha sferrato il pugno. Salis resta in attesa che la verità emerga, convinto della correttezza della propria gestione. In un contesto in cui le parole rischiano di pesare più dei fatti, l’uomo si affida alla sua lunga esperienza per fronteggiare una situazione complessa, ma non per questo priva di soluzioni.