Alghero e il relitto della Maddalenetta: Un simbolo di inerzia burocratica

-
  Alghero, 2024 – È un pezzo di storia recente che si intreccia con la lentezza della burocrazia italiana e la complessità delle normative ambientali. Il relitto della barca a vela "Sbilenca", incagliata sulla scogliera dell'isolotto della Maddalenetta il 21 marzo 2008, rappresenta un caso emblematico di inazione amministrativa che, per sedici anni, ha suscitato indignazione e perplessità tra residenti, turisti e ambientalisti. La "Sbilenca" è diventata, nel corso degli anni, un simbolo di una battaglia amministrativa apparentemente infinita. Nonostante numerose diffide da parte dell’Autorità Marittima e i tentativi di coinvolgere il proprietario dell’imbarcazione nella rimozione, la barca è rimasta lì, come un ospite indesiderato, esposta ai venti e alle mareggiate che ne hanno progressivamente ridotto la struttura a un ammasso di materiale inquinante. Dalla sua posizione, visibile dalla costa, il relitto è stato più volte segnalato dalle associazioni ambientaliste per i rischi che comporta. La struttura in resina, ormai disintegrata, rappresenta una minaccia per l'ambiente marino circostante. 

  La situazione ha portato anche a discussioni accese sul futuro della Maddalenetta, un isolotto che, invece di essere una perla del litorale algherese, è diventato un simbolo dell’abbandono. Nel dicembre 2020, l'amministrazione comunale di Alghero, guidata dal sindaco Mario Conoci, ha inserito la rimozione del relitto tra le priorità nella richiesta di finanziamenti regionali per interventi ambientali. L'obiettivo era chiaro: restituire dignità all'area, bonificare la scogliera e risolvere un problema che ormai si trascinava da oltre un decennio. Nel gennaio 2023, un passo significativo sembrava finalmente avvicinare la soluzione: l’assessore all’Ambiente Andrea Montis ha ottenuto un finanziamento di 40.000 euro per la rimozione del relitto. La successiva ordinanza del sindaco, emessa nel maggio 2023, stabiliva venti giorni per la rimozione, pena l’esecuzione d'ufficio con addebito dei costi ai responsabili. Tuttavia, la macchina burocratica si è inceppata di nuovo. Le difficoltà operative, legate alla natura stessa del relitto e alla sua posizione, hanno reso complicato l’intervento. Nonostante le diverse ipotesi allo studio – dal sezionamento e trasporto alla rimozione tramite mezzi aerei – le soluzioni proposte non sono state attuate. 

  La questione si è ulteriormente complicata con il cambio di assessore all’Ambiente, con Montis sostituito da Raniero Selva, creando un ulteriore ritardo nella definizione di una strategia. In attesa, il relitto della continua a rappresentare un’ombra sull’immagine della città. Per una località turistica di fama come Alghero, l'incapacità di risolvere una questione apparentemente semplice come la rimozione di un relitto marino getta un’ombra sulla gestione amministrativa e sulla capacità di tutelare il proprio patrimonio naturale. L'attuale situazione lascia aperte molte domande: riuscirà l’amministrazione comunale a portare a termine la rimozione del relitto? O il relitto della Maddalenetta continuerà a essere il simbolo di una burocrazia che affoga nei propri limiti? La risposta, forse, la conosceremo solo nei prossimi mesi, sperando che l'imbarcazione non resti lì ancora per molto, a ricordarci quanto sia difficile, in Italia, far muovere la macchina dello Stato.