Che ci fa un ponte sotto terra in direzione della rotatoria di via Vittorio Veneto all’altezza della bretella per via Redipuglia? Se lo sono chiesti per primi i Vigili del Fuoco di Sassari che durante una perlustrazione all’interno del canale tombato del Rio Gaddhuresu hanno rinvenuto una barca di 4,5 metri incastrata tra le tre campate.
LA BARCA SOTTO TERRA. Il ritrovamento di una imbarcazione in vetroresina sotto terra coperta da una valanga di detriti di ogni genere: fusti di olio, bombole del gas, pezzi di un semaforo, una recinzione metallica di almeno 20 metri con tanto di palizzata, tronchi di albero, e quintali di materiale inerte, potrebbe rivelare una delle concause che hanno contribuito ad alimentare i devastanti allagamenti del 18 novembre ad Olbia.
IL TAPPO. Il giorno del ciclone quella barca, che al momento non ha padrone, si è infilata nel fiume all’ingresso sotterraneo di via Umbria spinta dalla velocità dell’acqua andando a sbattere contro le campate di un ponte seppellito sotto terra insieme al canale. Un tappo paragonabile a quello che si è creato nello stesso momento nel ponte di via Vittorio Veneto quando le auto e i detriti si sono infilati tra gli archi creando una diga alla furia della piena che non ha trovato sfogo nel suo alveo.
LA BONIFICA. Intanto, come si evince dalle immagini, i Vigili del Fuoco sotto la giuda del responsabile operativo del comando di Sassari Gianni Fresu, stanno facendo un grande lavoro di bonifica. Ci sono 8 operatori tra sommozzatori e soccorritori acquatici che stanno lavorando a piedi con le carriole su e giù fino ponte tombato, che si trova a circa 300 metri dall’ingresso. Ci vorranno alcuni giorni per estrarre pezzo dopo pezzo quell’ammasso di detriti e la barca rimasta incagliata nel ponte mentre i mezzi meccanici del GOS Gruppo Operativo Speciale, continuano ad essere impiegati lungo l’alveo esterno.
LA TOMBATURA. La questione del ponte lasciato sottoterra con gli ostacoli delle campate sarà certamente oggetto di discussione quando si studieranno nel dettaglio le modalità di sviluppo della città negli ultimi decenni. I lavori di imbrigliamento del Rio Gaddhuresu risalgono al maggio del 2007. Per l’opera della Giunta guidata da Settimo Nizzi, si spese 1 milione e mezzo di euro inserito nel capitolo dei lavori pubblici dell’assessore Pietro Carzedda. I lavori durarono 2 anni. Occorrerà capire per quale motivo nella progettazione e nella conseguente messa in opera, non fu eliminato il ponte che il giorno del disastro si è trasformato in una specie di cataratta lungo il corso del rio. La sua presenza ha certamente bloccato la strada all’acqua che, come ormai tutti abbiamo amaramente capito, non chiede permesso per riprendersi il letto che gli appartiene.
di Mauro Orrù
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