Tragedia a Calamosca: la fine di un uomo di mare

-
  In una calda giornata di agosto, quando il sole s’infrangeva sulle onde e il mare di Calamosca risplendeva di un blu intenso, un uomo di 84 anni ha deciso di tuffarsi dalla barca su cui si trovava con la sua compagna. Un gesto semplice, quotidiano per chi, come lui, ha sempre avuto un legame profondo con l’acqua. Ma questa volta, quel tuffo si è trasformato in un addio silenzioso. La compagna, seduta a bordo della barca, ha osservato con attenzione, aspettando di vederlo riemergere come aveva fatto mille volte prima. I minuti passavano e l'ansia cresceva, un nodo allo stomaco che non si scioglieva. E allora l'allarme, quel grido d'aiuto lanciato al vento e al mare, nella speranza che non fosse vero, che lui potesse ancora risalire a galla, sorridente e indomito come sempre. Ma il mare, a volte, si prende senza restituire.

  È stata la Capitaneria di Porto di Cagliari, con il nucleo sommozzatori, a rispondere al richiamo di disperazione. Diverse motovedette sono accorse, solcando quelle stesse onde che per l’uomo erano state amiche e compagne di vita. Le ricerche, rapide e precise, hanno portato a una scoperta triste: il corpo dell’84enne è stato ritrovato poco distante dal punto in cui si era tuffato, come se il mare avesse voluto trattenerlo vicino. L’ipotesi più probabile è che un malore improvviso lo abbia colto mentre era immerso in quell’elemento che tanto amava. Un cuore forse stanco, dopo anni di battiti forti, che ha deciso di fermarsi in quel momento, in quell’abbraccio con il mare. Questa è una di quelle storie che tocca il cuore, che fa riflettere sulla fragilità della vita e sulla potenza degli elementi. Un uomo che ha vissuto così a lungo, che ha visto e vissuto tanto, ci lascia in un modo tragico ma forse poetico. C’è una sorta di crudele bellezza nel pensare che l’ultimo respiro l’abbia preso lì, dove si sentiva libero e in pace. Alla sua compagna resta il dolore straziante di un addio improvviso, il vuoto di un uomo amato che non tornerà più. E a noi, rimane il rispetto e il silenzio di fronte a una morte che ci ricorda quanto siamo piccoli di fronte alla natura, quanto ogni attimo sia prezioso e fragile.