L’estate porta con sé un’impennata nella cura della persona in Sardegna, con palestre, piscine, centri estetici e di benessere presi d’assalto. Questo fenomeno è evidenziato da un aumento del 14,2% nel numero delle imprese del settore rispetto al 2019. Tuttavia, parallelamente a questa crescita, esplode anche l’abusivismo: almeno 1.400 operatori irregolari sono attivi sull’isola. Giacomo Meloni e Daniele Serra di Confartigianato Sardegna dichiarano battaglia su imprenditorialità, legalità e formazione.
Nel primo trimestre del 2024, le imprese nel settore dei servizi di parrucchieri e trattamenti estetici in Sardegna sono salite a 4.046, con un aumento di 503 rispetto al 2019. Di queste, l’83,8% sono artigiane, impiegando circa 8.000 addetti. I dati, forniti dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sottolineano un trend di crescita che non accenna a diminuire.
Le famiglie sarde spendono mediamente 29,5 euro al mese per servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza, per un totale annuo di 355 milioni di euro, un aumento significativo rispetto ai 265 milioni del 2016.
Nonostante la crescita, il settore è minacciato dall’abusivismo.
"Questo è un settore in forte crescita in tanti punti. Infatti aumenta la domanda, la spesa totale, le imprese e, soprattutto, l’attenzione dei consumatori alla conservazione della salute, al benessere e alla migliore qualità della vita anche attraverso la cura della persona", afferma Giacomo Meloni. Tuttavia, questo boom non cancella i problemi storici, tra cui l’abusivismo, la carenza di addetti qualificati e le difficoltà nella formazione.
Il numero di operatori irregolari si stima intorno alle 1.400 unità. "Sull’imprenditorialità, sulla legalità, sulla competenza, sulla trasparenza e sulla tutela delle imprese in regola continueremo la nostra battaglia", insiste Meloni, che segnala come l’offerta abusiva prosperi online.
Confartigianato Sardegna ha avviato una campagna di sensibilizzazione contro l’abusivismo nei settori dell’acconciatura e dell’estetica, con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’obiettivo è informare la popolazione sull’importanza di rivolgersi a professionisti regolari e qualificati, per garantire servizi sicuri e di qualità.
I dati nazionali indicano un tasso di irregolarità del 27,6% nel settore dei “servizi alla persona”, il più alto tra i vari settori, ben oltre la media nazionale del 14,4%. In Sardegna, questo fenomeno è percepito come un’emergenza, con gli irregolari che danneggiano le attività legali operando in nero o in posizioni borderline rispetto alle normative.
Tra le imprese associate a Confartigianato Sardegna c’è un forte malcontento. "Vogliamo e dobbiamo tutelare gli artigiani regolari, quelli che sono quotidianamente impegnati a contrastare l’illegalità che li colpisce due volte, nel reddito e da contribuenti onesti", dichiara Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato. Gli artigiani devono confrontarsi non solo con tributi e burocrazia, ma anche con la concorrenza sleale che sottrae clienti e fette di mercato.
"L’abusivismo in questo comparto non è solo un danno per le imprese regolari che operano nella legalità, alla luce del sole, ma soprattutto un oltraggio alla salute e al benessere dei clienti", conclude Serra.