Stallone si racconta: Sage è sempre con me

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  Sylvester Stallone, una figura iconica che ha rivoluzionato il cinema con la saga di Rocky, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del grande schermo. Tuttavia, dietro il sipario dei suoi successi cinematografici, si celano dolori profondi e impietosi. Uno di questi è la perdita devastante di suo figlio Sage Stallone, avvenuta anni fa. Da allora, "SLY" ha combattuto un dolore immenso, un combattimento ben diverso da quelli sul ring. "Sage era un ragazzo pieno di vita," racconta Stallone. "Non ha mai avuto problemi con alcol e droghe. Si doveva sposare. 

  Sage era il centro del nostro universo." Queste parole rivelano un amore incondizionato e una sofferenza straziante che solo un genitore può comprendere. Stallone, con la sua voce roca e il suo sguardo segnato dal tempo, confessa come la pittura sia diventata un'ancora di salvezza per lui. "La pittura mi aiuta a sopportare il dolore, è quasi terapeutica, anche se ogni tanto cado a pezzi. Succede e basta." L'attore descrive il lutto come un ciclo implacabile, un virus che si risveglia, portandolo a confrontarsi continuamente con il proprio dolore. "Poi penso che non c'è niente da fare e inizio a perdonarmi. È una sensazione che non andrà mai via." Queste sono le parole di un uomo che ha imparato a gestire le emozioni più intense e contrastanti, cercando un equilibrio tra la sofferenza e la speranza. Stallone ci ricorda che, nonostante il dolore possa essere inesorabile, è possibile trovare la forza per continuare a vivere, onorando la memoria di chi abbiamo perso e cercando la pace dentro di noi.